Sanità: fumata nera al vertice tra sindacati e Prefetto di Imperia
Vertice che, a detta dei sindacati, si è concluso co un nulla di fatto e con il proseguimento dello stato di agitazione
Il vertice si è tenuto in prefettura a Imperia
Flessibilità dell’orario di ingresso al lavoro; buoni mensa e pausa obbligatoria: sono i principali argomenti di discussione di un vertice, che si è svolto stamattina, in prefettura a Imperia, tra le rappresentanze sindacali degli operatori della sanità e il prefetto Valerio Massimo Romeo. Vertice che, a detta dei sindacati, si è concluso co un nulla di fatto e con il proseguimento dello stato di agitazione, che potrebbe portare allo sciopero.
“Abbiamo chiesto un incontro con il prefetto per conciliare, come da contratto nazionale, lo scontro attualmente in atto sugli orari di lavoro e la pausa - ha affermato Rizziero Verde (segretario regionale ligure Fials), all’uscita del palazzo di governo - L’azienda ha modificato gli orari in modo unilaterale, in barba al contratto nazionale, che prevede sia oggetto di concertazione con le parti sindacali”.
Le associazioni dei lavoratori hanno chiesto la revoca degli atti aziendali
e contestano la proposta alternativa del prefetto di sospendere gli stessi pre una decina di giorni, in attesa di trovare un punto di incontro. Per quanto riguarda la "flessibilità" contestano la possibilità di entrare in servizio soltanto dalle 7.30 alle 8 e non fino alle 8.30. “Chiediamo una maggiore flessibilità - prosegue - per far si che il personale e soprattutto le donne, abbia la possibilità di uscire in tempo per andare a prendere i propri figli e ottemperare alle esigenze della vita privata con quelle lavorative”.
Un’altra contestazione riguarda la pausa obbligatoria di trenta minuti
che coincide con il pranzo, pena l’aumento del monte ore di lavoro, da 36 a 38 e mezzo a settimana. I sindacati, che contestano pure la mancata presenza dell’azienda al vertice, dovranno procedere a un tentativo di conciliazione con l’Asl1, dopodiché potranno scattare le azioni di lotta.
“L’assenza del dirigente generale di Asl 1, Luca Filippo Maria Stucchi, è la dimostrazione di quello che intende l’Asl per relazioni sindacali - ha detto Alessandro Petrini, segretario provinciale imperiese di Fp-Cgil - che non è quello che intendiamo noi, né quello che intendono i lavoratori”.
Prosegue Petrini: “Tutto quello che abbiamo chiesto era a favore dei lavoratori, tutto quello che hanno fatto loro va a sfavore dei lavoratori: non è questo il modo per avere un confronto. Abbiamo soltanto avuto delle informative e delle disposizioni che poi si sono alternate e modificate nell’arco dei mesi. Tra l’altro, non abbiamo mai ricevuto risposta alle nostre osservazioni, alle nostre pec inviate, dove richiedevamo di rivedere queste disposizioni, confrontandoci, come previsto dal contratto".
Sulla tipologia di disposizioni per le quali è stato chiesto un confronto
Petrini spiega che erano inerenti: "L’orario di lavoro, ma anche disposizioni che regolamentano in maniera diversa il personale, con disparità di trattamento tra il personale turnista h24, quello turnista h12 e il personale amministrativo. Vengono create disparità, con disposizioni retroattive che partono già ad aprile, applicate in maniera diversa a seconda della tipologia di lavoratore. Non va bene. L’ultima, ad esempio, riguarda il buono alla mensa. L’azienda ritiene che, soltanto perché alcuni lavoratori fanno un orario diverso da altri, debbano pagare un importo cinque volte superiore rispetto ai colleghi che fanno lo stesso lavoro e lavorano per la stessa azienda. Quelli che pagavano 1,03 euro, come previsto, fino a poco tempo fa, da domani pagheranno 6 euro”.
Fabrizio Tenerelli