A Ventimiglia scoppia un caso politico sul punto nascita di Sanremo
Alla fine la maggioranza ha approvato una mozione che è stata emendata in più punti e la minoranza si è astenuta
In Consiglio comunale discussa una mozione della minoranza
La riapertura di un punto nascita a Sanremo è stato al centro di una mozione proposta dalla minoranza di Ventimiglia e discussa, ieri sera, in Consiglio comunale. Mozione che è stata poi emendata e, dopo tre ore di discussione, approvata dalla maggioranza, con i sei consiglieri di opposizione che si sono astenuti.
Non a caso la minoranza ha evidenziato
“Quella da voi emendata non è la nostra mozione, è una mozione nuova. Pertanto questo voto è illegittimo”, chiedendo di inserire nel testo emendato la parte finale del testo originario, con l’invito al sindaco Flavio Di Muro di chiedere alla giunta regionale e all'assessore alla Sanità Angelo Gratarola, di dare tempi certi sulla riapertura del punto nascite a Sanremo.
Tutto ha avuto inizio alcune settimane fa, quando a Sanremo, nell’illustrare il piano socio sanitario ai sindaci, Gratarola ha annunciato che si sarebbe tenuto un unico punto nascita a Imperia, con due presidi sul territorio: l’altro a Sanremo. Decisione che non è piaciuta al sindaco della città dei Fiori, ad esempio.
"Voi avete consegnato fuori tempo massimo una nuova mozione"
Ha poi aggiunto Scullino: “Traspare che questa nostra mozione non è stata emendata. Voi avete consegnato fuori tempo massimo una nuova mozione che è completamente diversa, non dico nella sostanza, ma nella forma”. E sottolinea Alessandro Leuzzi: “La nostra mozione era diversa dalla vostra. Noi chiedevamo al presidente Toti e all'assessore Gratarola una data certa per la riapertura del punto nascite. Se voi non lo chiedete, la risposta non la negate a noi, ma ai cittadini”.
Nell’andare al dunque il consigliere sempre di minoranza, Gabriele Sismondini, afferma: “Per motivi politici voi non potete scrivere questa cosa, altrimenti qualcuno si offende e chissà cosa succede”. Secondo i due consiglieri di opposizione (e avvocati), Tiziana Panetta e Vera Nesci, in base all’articolo 33 del regolamento del Consiglio comunale, si sarebbero dovute votare ciascuna delle modifiche proposte alla mozione e non un unico emendamento.
Fabrizio Tenerelli