Diga in Valle Argentina: i sindaci al Mit
I sindaci unici: "Soddisfatti per la collaborazione con il Ministero. ecco che cosa siamo disposti a fare nel nostro territorio"
Diga in valle Argentina: si è concluso l'incontro dei sindaci dell'entroterra taggese con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sul banco il finanziamento da 800mila euro (600mila dal ministero e 200mila da Rivieracqua) per lo studio di fattibilità tecnico economica relativo alla costruzione di un grande invaso a Glori, nello sforzo di combattere la crisi idrica che attanaglia non solo il ponente ligure, ma tutto il pese. ù
Diga in Valle Argentina: «Soddisfatti per la collaborazione, ma ribadiamo il "NO" a un grande invaso»
Incontro sostanzialmente positivo quello svolto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti .
« Esprimiamo viva soddisfazione perché l’auspicata collaborazione che speravamo di trovare nel Ministero, in Regione e negli enti preposti, ha trovato piena conferma- scrivono i sindaci in una nota stampa congiunta-. Durante la riunione abbiamo presentato e spiegato le motivazioni che ci spingono a confermare un secco “NO” all’idea di una grande diga. Ma nel contempo abbiamo confermato la nostra disponibilità a valutare insieme ipotesi progettuali che avessero altri obiettivi».
Le idde dell'entroterra presentate al MIT
Nello specifico, i sindaci si rendono disponibili con la collaborazione del Ministero a individuare riserve di acqua potabile; a produrre di energia elettrica a uso pubblico; alla messa in sicurezza idrogeologica del torrente Argentina mediante la realizzazione di piccoli invasi, bacini, aree di calma; alla messa in sicurezza spondale; al mantenimento e implementazione della viabilità di valle; all'individuazione di soluzioni tecniche che non incidano negativamente sullo sfruttamento turistico della risorsa torrente e nell'individuare compensazioni da definire per le comunità coinvolte.
«Un progetto che sappia valorizzare la valle»
«Nel Viceministro Edoardo Rixi- aggiungono i sindaci- , negli assessori regionali Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, nel Vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana, e in tutti i soggetti presenti all’incontro, abbiamo trovato sostegno e piena disponibilità nell’aprire un confronto che porti all’ottenimento di questi risultati. Un progetto, quindi, che sappia valorizzare la valle e non perdere importanti finanziamenti».
Una riunione nei prossimi giorni
Nei prossimi giorni si terrà una riunione al fine di indicare con chiarezza gli obiettivi progettuali espressi dai territori, che verranno poi condivisi con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Da questa riunione dovrà trarre origine la richiesta di finanziamento per una nuova proposta progettuale che però, nelle intenzioni degli amministratori della Valle, nulla avrà a che vedere con la grande diga.
Diga in Valle Argentina: il perché del "no"
A preoccupare i sindaci della Valle- Mario Conio (Taggia), Matteo Orengo (Badalucco), Mariano Bianchi (Montalto-Carpasio), Manuela Sasso (Molini di Triora) e Massimo Di Fazio (Triora) sono le questioni legate alla sicurezza, con un invaso mastodontico, si parla di 50 metri, a incanalare le acque del torrente, a incombere sui centri abitati. Oltre, ovviamente, all'impatto ambientale che la maxi struttura avrebbe sull'ecosistema e sul pregio ambientale del torrente che, tra le altre cose, diventa ogni anno di più una risorsa turistica fondamentale per il territorio. Già nel 1963 il progetto aveva mosso i primi passi, incontrando la feroce e ostinata resistenza degli abitanti. A mettere definitivamente la parola fine al capitolo, la tragedia del Vajont e la levata di scudi della Valle.
Davide Izetta