IL CASO POLITICO

Caso Coop: Scullino chiede l'ineleggibilità di Ventrella e gli contesta false attestazioni

Scullino ha presentato una mozione con la quale chiede che venga proclamata la ineleggibilità del capogruppo di Forza Italia

Caso Coop: Scullino chiede l'ineleggibilità di Ventrella e gli contesta false attestazioni
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L'ex sindaco chiede anche la convocazione di un Consiglio comunale urgente

Il consigliere di minoranza a Ventimiglia Gaetano Scullino ha presentato una mozione con la quale chiede che venga proclamata la ineleggibilità del capogruppo di Forza Italia Franco Ventrella, perché essendo stato uno dei sottoscrittori del ricorso al Tar contro l’apertura di un nuovo supermercato in via Tacito (ricorso che è stato successivamente accolto dal tribunale regionale) si trovava in una situazione di conflitto con il Comune. In particolare, accusa Ventrella di  “false attestazioni e mendaci dichiarazioni” per avere dichiarato l’insussistenza di cause di incompatibilità con la carica di consigliere comunale, all’atto della convalida della carica di consigliere comunale.

Nell’atto amministrativo Scullino

(il sindaco che all’epoca aveva appoggiato la pratica per il nuovo supermercato) chiede innanzitutto di verificare che “nel momento in cui il sig. Franco Ventrella ha reso la dichiarazione assunta a protocollo in data 8 giugno 2023 - si legge nel documento - era pendente dinanzi al Tar Liguria il procedimento amministrativo, in cui egli era parte contro il Comune, conclusosi con sentenza non definitiva depositata il 13 luglio 2023”. Quindi, chiede la convocazione urgente di un Consiglio comunale per

rimuovere la deliberazione n. 22 del 19 giugno 2023, assunta sulla base della dichiarazione non veritiera del sig. Franco Ventrella”; “adottare la sanzione prevista in conseguenza della dichiarazione non veritiera del sig. Franco Ventrella, se non ritenuta di competenza degli Uffici” e “contestare altresì al sig. Franco Ventrella l’eventuale persistenza dell’incompatibilità se, alla data del Consiglio, qualora la sentenza del primo Giudice non sia divenuta definitiva, non abbia tardivamente rimosso la causa di incompatibilità”.

Fabrizio Tenerelli

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