Nuova indagine su Scajola: "Non ho più intenzione di andare avanti così"
"Non ho più intenzione di essere oggetto continuo di esposti, lettere anonime e accuse senza alcun fondamento"
Lo sfogo del sindaco di Imperia dopo un'altra indagine a suo carico
"Ora basta. Io non ho più intenzione di andare avanti così. Non ho più intenzione di essere oggetto continuo di esposti, lettere anonime e accuse senza alcun fondamento, che hanno come unico obiettivo quello di colpire me e bloccare la crescita della città. In cui tre consiglieri comunali: Bracco, Zarbano e Sardi, tentano di sovvertire l'esito democratico delle urne, che li ha visti pesantemente sconfitti, con un ricorso di ineleggibilità senza capo né coda e chiedono, in attesa di giudizio, che si blocchi l'attività del Comune”.
Il sindaco di Imperia Claudio Scajola replica alle nuove accuse
Claudio Scajhola interviene via social per rispondere alla notizia di una nuova inchiesta della Procura di Imperia, che lo vede indagato con l’accusa di abuso d’ufficio in merito alle presunte pressioni che avrebbe esercitato nei confronti di un funzionario comunale, per chiedere di demolire il balcone di una palazzina, per motivi ancora in fase di accertamento.
Indagine partita da un esposto?
Stando a quanto affermato dal primo cittadino l’indagine sarebbe partita da un esposto e ora Scajola punta il dito sui tre consiglieri di minoranza: Ivan Bracco (lista civica Imperia Rinasce); Luciano Zarbano (lista civica Imperia senza padroni) e Lucio Sardi (Sinistra Italiana), accusati con la loro opposizione di voler sovvertire l'esito democratico delle urne.
“Non ho più intenzione di assistere quotidianamente a esposti da parte di fonti confidenziali anonime - si legge in una nota - che diventano occasione per ‘giornalate', con il solo interesse di ledere la mia immagine e, ancor peggio, di destabilizzare l'azione della mia amministrazione. E quindi fare del male a Imperia. Il mio unico interesse è far crescere la città, farla diventare bella e prospera come merita. E i progressi sono sotto gli occhi di tutti. Si è votato appena due mesi fa e i cittadini hanno riposto in me e nella mia squadra una fiducia enorme, con un distacco senza precedenti dal secondo candidato”.
Scajola, indagato anche per minacce a pubblico ufficiale
L'inchiesta per minacce a pubblico ufficiale vede come "parte lesa" l’allora comandante della polizia locale, Aldo Bergaminelli. Scajola gli avrebbe intimato, con una telefonata dai toni accesi, di non effettuare un sopralluogo in un terreno di zona Caramagna, dove un meccanico “sfrattato” dalla precedente sede (per motivi riguardanti la realizzazione di una rotonda) stava cercando di aprire una nuova officina in un terreno però non edificabile, aggiunge: "Sto dedicando tutto me stesso al ruolo di sindaco, con i miei pregi e i miei difetti, sacrificando la mia salute e la mia famiglia. E lo faccio con impegno e passione. E sono pronto a continuare a farlo, se ci saranno le condizioni. L'ho già detto: per me, a maggior ragione in questa fase della mia vita, i principi valgono molto più della poltrona. E questo sistema malato, basato su esposti anonimi, deve finire. Non per me, ma per il futuro di questa città. Perché non può esserci futuro luminoso per una città che accetta un sistema del genere. In cui devi difenderti dall'aver preso a cuore la situazione di un uomo in condizioni disperate, dal non aver voluto denunciare un ragazzo in difficoltà o dall'aver chiesto a un autista del Comune di riportare a casa un'anziana signora in situazione di palese fragilità”.
Prosegue lo sfogo di Scajola: “Non può esserci futuro per una città in cui sei costretto ad assistere a continue fughe di notizie di atti giudiziari. In cui c'è chi si diletta a fare opposizione fotografando le persone da lontano, nascosto nell'ombra, dietro gli angoli dei palazzi. In cui maldicenze e cattiverie diventano procedimenti giudiziari, poi ma solo poi, puntualmente archiviati. Confido che chi comprende il mio punto - siano cittadini, Istituzioni, chi ama costruire e non distruggere - mi aiuti ad andare avanti. Altrimenti, con questo stillicidio, diventa difficile lavorare a tempo pieno, con concentrazione e abnegazione, nel mestiere di sindaco".
F.T.