IL CASO DOPO I FUNERALI DI MICHELA MURGIA

Il presidente di Mia Arcigay risponde al Vescovo sul caso dei funerali di Michela Murgia

“Di quale pensiero dominante sta parlando? Delle religioni cristiane e di quella cattolica, che dominano da un paio di millenni?"

Il presidente di Mia Arcigay risponde al Vescovo sul caso dei funerali di Michela Murgia
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Ci sono almeno due cose che mi hanno urtato e mi concentrerò solo su queste per non dilungarmi troppo. La prima è l’avversione ossessiva del vescovo per la concezione della famiglia di Michela Murgia. Io invece voglio difendere questa concezione di famiglia queer”.

A dichiararlo è il presidente di Mia Arcigay, Marco Antei

che in questo modo risponde al vescovo di Ventimiglia e Sanremo, Antonio Suetta, il quale pochi giorni fa interveniva in modo critico sui funerali della scrittrice Michela Murgia e in particolare contro gli “applausi come tifo da stadio e atteggiamento di festa” in chiesa, durante gli interventi di alcuni sostenitori dei diritti umani per i quali lei stessa si batteva.

“Concezione di famiglia nel senso di famiglia scelta"

Concezione di famiglia queer - prosegue Antei - nel senso di famiglia scelta, che può essere composta da un uomo e una donna e dei figli, oppure una donna single con figli, o due donne, con o senza figli, o come nel mio caso due uomini e un cane grosso e peloso. Ma anche famiglie allargate come compagni, amici e via dicendo”.

"Per quanto riguarda l’aborto direi invece che né io né il vescovo abbiamo un utero"

E aggiunge: “Che poi è la stessa concezione che noi attivisti difendiamo ogni giorno, con le nostre lotte sui social media, nei tribunali e nelle piazze. Per quanto riguarda l’aborto direi invece che né io né il vescovo abbiamo un utero. E pertanto lasciamo decidere liberamente chi ne ha uno: chi dovrà abortire deve continuare a poterlo fare, con o senza la benedizione del vescovo o la mia, che conta ancora meno ovviamente”. Il secondo punto che contesta Antei è quando il vescovo parla di pensiero dominante.

“Di quale pensiero dominante sta parlando?"

Di quale pensiero dominante sta parlando? - afferma Antei - Delle religioni cristiane e, in particolare di quella cattolica, che dominano da un paio di millenni le menti di miliardi di persone sparse in tutti i continenti, quel dominio che nei secoli si è presentato come oppressione o conversione forzata dei dissidenti, degli eretici, dei non credenti e dei diversamente credenti? Stiamo parlando di questo o del desiderio di due persone che si amano di potersi spostare e del consenso che questo desiderio suscita?”.

E poi tira in ballo anche il presidente del Consiglio. “Ricordiamo che stiamo parlando dello stesso vescovo che definì la vittoria di Giorgia Meloni alle ultime elezioni come 'la vittoria dell’umanesimo cristianoi, giusto per inquadrare il contesto. E in effetti l’Italia non ha mai accolto così tanti migranti come da quando Giorgia Meloni è presidente del consiglio. Nel 2023 c’è stato addirittura un aumento del 115 percento rispetto ai primi mesi del 2022: 89mila immigrati anziché 41mila: in linea con gli insegnamenti di Gesù Cristo, per carità”. Conclude: “Invito pertanto il vescovo alla riflessione, poi infine a fare un tuffo nel ventunesimo secolo, così potrà anche perdonare la cristiana Giorgia Meloni per aver dato luce ad un bimbo fuori dal matrimonio”.

Fabrizio Tenerelli

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