un caso ambientale e politico

Crisi idrica, Bracco: "Rivieracqua capro espiatorio serve tariffa unica"

“Rivieracqua continua a essere il capro espiatorio perfetto per la carenza d’acqua che ha caratterizzato i mesi scorsi"

Crisi idrica, Bracco: "Rivieracqua capro espiatorio serve tariffa unica"
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Il consigliere di minoranza a Imperia interviene sulla crisi idrica

Rivieracqua continua a essere il capro espiatorio perfetto per la carenza d’acqua che ha caratterizzato i mesi scorsi, almeno stando alle parole del sindaco Scajola che, facendo il punto dell’emergenza idrica, sembra aver dimenticato alcuni passaggi fondamentali nella gestione del servizio nel Ponente”.

Lo afferma il consigliere comunale di minoranza a Imperia, Ivan Bracco (Imperia Rinasce), intervenendo sull’ormai annoso tema della crisi idrica. “La responsabilità delle condizioni attuali di Rivieracqua non è da attribuire alla società - aggiunge - ma è esclusivamente di quella compagine politica che negli ultimi anni ha messo in atto tutta una serie di manovre al fine di privatizzare il servizio. Lo stesso sindaco Scajola non ha mai fatto segreto di voler cedere il servizio ai privati e il fatto stesso che la città di Imperia non sia mai entrata in Rivieracqua suscita diverse perplessità”.

Secondo Bracco, il sistema per mantenere pubblica la gestione del servizio esiste

Bisogna innanzitutto approvare la tariffa unica, allineando i costi tra i Comuni e vigilando che non si verifichino speculazioni al rialzo dei prezzi. In questo modo aumenterebbero le risorse a disposizione di Rivieracqua che potrebbe ottenere facilmente ulteriori finanziamenti bancari offrendo in garanzia le bollette stesse degli utenti. Basterebbero questi due semplici passaggi per permettere a Rivieracqua di avere i mezzi finanziari per poter procedere allo svolgimento del suo esercizio”.

E puntando di nuovo il dito contro Scajola

Quando il Commissario Ato dichiara che ‘il sistema ha retto’ poi conferma, ancora una volta, di non avere ben presente la situazione del servizio che è stato chiamato a gestire. Il sistema non ‘ha retto’: tanto è vero che molte frazioni del capoluogo e diversi paesi tra la provincia di Imperia e quella di Savona sono rimasti senza acqua per diverse settimane. Scajola non solo non ha fatto nulla per arginare questa situazione ma sembra quasi non essersi reso conto di quello che hanno patito i cittadini nei territori da lui amministrati”. Conclude Bracco: "Noi di Imperia Rinasce chiediamo a tutti i sindaci della provincia di assumersi la responsabilità per risolvere la situazione in tempi rapidi e per far rispettare quello che i cittadini hanno votato con il Referendum del 2011, facendo in modo che la gestione dell’acqua resti pubblica”.

F.T.

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