CRISI IDRICA E POLITICA

ll Pd provinciale a Scajola: "Sull'acqua pubblica non si torna indietro o ci troverà sulle barricate"

Così interviene il Partito Democratico: “Parrebbe ora che  Scajola voglia scaricare la società pubblica per dare spazio ai privati"

ll Pd provinciale a Scajola: "Sull'acqua pubblica non si torna indietro o ci troverà sulle barricate"
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"Sull'acqua pubblica non si torna indietro o ci troverà sulle barricate"

“Nella seduta del consiglio provinciale del 31 agosto il presidente Scajola, nel commentare la grave  crisi idrica, non ha mancato di rimarcare la delicata situazione economico finanziaria di Rivieracqua. E un tema che ritorna tutte le volte che si parla della situazione idrica della Provincia sul quale Scajola sembra smarcarsi dai destini della società di gestione”.

La segreteria provinciale del Pd interviene sulla crisi idrica

Lo afferma la segreteria provinciale del Pd in una nota con la quale interviene sull’ormai annoso problema della crisi idrica in provincia di Imperia. Di mira viene preso Claudio Scajola, commissario ad acta dell’Ato idrico, nonché presidente della Provincia di Imperia e sindaco di Imperia.

Smarcarsi per il presidente della Provincia è impossibile, anche perché vale la pena ricordare ancora una volta che la società è stata creata nel 2012  dall'allora amministrazione provinciale di centrodestra guidata da Luigi Sappa e che le vicende successive alla sua costituzione  non sono certo da annoverarsi ad esempio di buona amministrazione”.

E aggiunge: “In tale contesto si inseriva la fragilità di una società che non disponeva di capitalizzazione sufficiente, perché le società esercenti l'acqua pubblica (in primis  Amat che era stata ceduta ai privati per il 49% del capitale sociale nei  primi  anni duemila) non avevano aderito al progetto”.

Secondo il Partito Democratico

Parrebbe ora che  Scajola voglia scaricare la società pubblica per dare spazio ai privati: nella seduta del Consiglio ha dichiarato che il Piano Economico Finanziario presentato dalla società non è sostenibile oltre a paventare altre informazioni negative su cui si è riservato. Ha annunciato infine un ulteriore consiglio straordinario da dedicare ad una analisi approfondita della situazione”.

Il Pd provinciale  esprime forte preoccupazione per quanto dichiarato (e non) dal Presidente Scajola

Oltre alla difesa del principio dell'acqua che deve restare pubblica, si esprimono riserve  sulle affermazioni di carattere economico/finanziario relative alla società: il Pef contestato deve essere reso pubblico in modo che tutti gli amministratori  pubblici ne abbiano contezza e possano fare le loro valutazioni. Rivieracqua assumendo la gestione delle acque su tutto il territorio provinciale e con la determinazione   della   tariffa unica  realizza le condizioni affinché i ricavi (stimati in almeno 40 milioni annui) superino abbondantemente i costi di gestione”.

E conclude: “Restano i problemi legati alla liquidità necessaria per far fronte al debito pregresso ma sul punto deve sopperire la procedura negoziata di composizione della crisi. Aldilà delle considerazioni finanziarie restiamo francamente sbalorditi di fronte a ipotesi di liquidazione (leggasi fallimento)  di Rivieracqua: chi distribuisce l'acqua il giorno dopo? perché il problema vero resta quello dell'acqua che deve sgorgare dai rubinetti”.

Fabrizio Tenerelli

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