La sentenza da Lussemburgo

Corte UE boccia i respingimenti dei migranti al confine

"I Paesi membri possono escludere i cittadini di paesi terzi solo in casi eccezionali. Anche se hanno ripristinato i controlli"

Corte UE boccia i respingimenti dei migranti al confine
Pubblicato:

La Corte di Giustizia Europea si è espressa a riguardo dell'annosa e controversa questione che riguarda i respingimenti dei migranti da parte delle autorità francesi.  La questione riguarda da vicino Ventimiglia che dal 2015 è diventata l'imbuto in cui confluiscono centinaia di disperati il cui obiettivo è raggiungere il paese d'Oltralpe, con mezzi di fortuna, dalle pericolose traversate- ad esempio-  del passo della morte o a bordo di mezzi che transitano oltre la barriera.

 

Corte UE boccia i respingimenti francesi

Secondo quanto riporta l'Ansa, i togati di Lussemburgo hanno scritto, in una sentenza a margine di numerosi esposti presentati da diverse associazioni francesi,  i migranti irregolari devono poter «beneficiare di un certo termine per lasciare volontariamente il territorio. L'allontanamento forzato avviene solo in ultima istanza.   Nel caso in cui un Paese membro decida di ripristinare temporaneamente i controlli alle frontiere interne alla Comunità (il caso della Francia), un governo nazionale può sì adottare un provvedimento di respingimento sulla sola base del codice di Schengen, ma "ai fini dell'allontanamento" dei migranti irregolari è comunque tenuto a rispettare le norme e le procedure comuni previste dalla direttiva 'rimpatri'. La direttiva comunitaria in questione, si applica a qualunque cittadino di un Paese terzo che sia entrato nel territorio di uno Stato membro senza soddisfare le condizioni d'ingresso, di soggiorno o di residenza", e vale anche qualora un migrante sia entrato in detto territorio nazionale ancor prima di aver attraversato un valico di frontiera in cui i controlli vengono effettuati».

 

"I paesi membri possono escludere i migranti solo in casi eccezionali"

  « Solo eccezionalmente la direttiva 'rimpatri' consente agli Stati membri di escludere i cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno nel loro territorio è irregolare- spiegano dalla Corte di Giustizia Europea-  Se è vero che ciò avviene in particolare quando" i migranti "sono sottoposti a una decisione di respingimento ad una frontiera esterna di uno Stato membro, lo stesso non vale quando sono sottoposti a una decisione di respingimento ad una frontiera interna di uno Stato membro, anche qualora siano stati ripristinati i controlli. I Paesi membri possono trattenere un cittadino di un Paese terzo, in attesa del suo allontanamento, in particolare qualora costituisca una minaccia per l'ordine pubblico e  possono punire con la reclusione- concludono-  la perpetrazione di reati diversi dalla sola circostanza dell'ingresso irregolare».

Seguici sui nostri canali
Necrologie