Premi San Romolo a Ferrea, Leto, De Maria e Buja
Svelati i nomi dei sanremesi e sanremaschi che verranno insigniti del prestigioso Premio San Romolo e del cittadino benemerito
Svelati i nomi dei sanremesi che verranno insigniti del Premio San Romolo dalla Famija Sanremasca in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono il prossimo 13 ottobre.
Premi San Romolo e cittadinanza onoraria
Svelati questa mattina i nomi dei sanremesi e sanremaschi che verranno insigniti del prestigioso Premio San Romolo dalla Famija Sanremasca in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono il prossimo 13 ottobre.
Giuseppe Ferrea, ex primario di Malattie Infettive dell'Asl1, in pensione durante il Covid si era messo a disposizione dell'Azienda Sanitaria per aiutare nell'emergenza. A lui verrà consegnato il Premio San Romolo per le Opere Sociali. Cofondatore di Pigna Mon Amour dal pensionamento collabora con la Caritas di Sanremo e con altri due soci ha fondato un'azienda agricola per creare posti di lavoro per le fasce più deboli (donne vittime di violenza, indigenti, disoccupati e disabili).
Gian Maria Leto riceve il Premio per l'Imprenditoria. Classe 1987, Leto è laureato in Economia e Legislazione d'Impresa presso la Bocconi di Milano ha gestito negli anni diverse aziende locali di successo. E' fondatore e Ad della Prime Quality che gestisce villa Nobel e la ristorazione dello Yacht Club Sanremo.
Michele Luigi De Maria riceve il Premio per lo Sport, fondatore del Dojo Biakko Tai Sanremo, scuola di judo dal 1982. Nel 2000 è stato nominato docente Nazionale della Federazione Italiana Judo. Oggi indossa la cintura Bianca Rossa 7° Dan di Judo".
Lucinda Buja riceve il Premio San Romolo per la Cultura. Laureata in lettera antiche a Torino è insegnate ai lidei di Ventimiglia, Sanremo e Nizza. Autrice di adattamenti teatrali in omaggio a Italo Calvino, con gli attori del Dams ha ideato e diretto la lettura di testi di autori liguri come Biamonti, Sbarbaro e Montale.
Andrea De Pasquale riceve la cittadinanza benemerita per il suo impegno nel recupero della biblioteca e dell'archivio di Italo Calvino dalla casa di Roma e la ricostruzione degli ambienti di quest'ultima con gli arredi originali presso la biblioteca nazionale centrale di Roma.