Cultura orientale

Sam Nazionale, il sanremese che insegna a cucinare come negli "anime"

Da Dragon Ball a Naruto, passando per i capolavori dello Studio Ghibli: lo chef dei catoni animati si racconta

Sam Nazionale, il sanremese che insegna a cucinare come negli "anime"
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Samuele "Sam" Nazionale, 25 anni, di Sanremo,  ha fatto della sua passione un lavoro che lo ha portato negli ultimi due anni in giro per l’Italia e anche in televisione. Il giovane sanremese, infatti, è diventato uno chef specializzato nella riproduzione dei piatti tipici degli anime (i cartoni animati giapponesi). Lo abbiamo raggiunto per una chiacchierata.

A tu per tu con Sam Nazionale, lo chef degli anime

Come è nata questa passione per il Giappone?
«Fin da piccolo guardavo i cartoni animati giapponesi poi crescendo mi sono appassionato alla lingua giapponese e a tutto quello che riguarda quella nazione»

Quindi hai imparato il giapponese?
«Sì, da autodidatta. Ho imparato a scriverlo e a parlarlo. È una cultura che mi affascina molto»

Poi è nata questa idea di preparare piatti giapponesi ispirati agli anime...
«In realtà è nato tutto per gioco con dei video su Instragram. Piano piano i miei followers sono cresciuti e quindi da hobby è diventato un lavoro a tempo pieno con dei progetti anche televisivi di cui però non posso ancora parlare»

La passione per la cucina l’hai sempre avuta?
«Sono figlio di due persone che hanno una gastronomia a Taggia «La Mezzaluna», quindi la cucina l’ho sempre “respirata” fin da piccolo. Certo loro fanno tutto un altro tipo di piatti più legati al territorio»

E come l’hanno presa questa tua «svolta» etnica?
«All’inizio erano scettici, poi poco alla volta hanno imparato ad apprezzarla tanto che mia mamma vorrebbe «portare» qualche piatto giapponese nella sua gastronomia»

Dove cucini?
«A casa a Genova dove vivo da due anni. Ho allestito uno spazio anche scenograficamente adatto per le mie riprese sui social»

A chi fai assaggiare i tuoi piatti prima di proporli?
«Agli amici. Sono loro le mie cavie»

Hai parlato di un lavoro a tempo pieno. Di cosa ti occupi oltre a cucinare?
«Di molte cose legate a questo settore. Ora per esempio sono “in tour” con il Festival dell’Oriente che ha toccato diverse città italiane. E poi dal 12 ottobre al 20 gennaio a Palazzo della Meridiana a Genova ho organizzato la mostra “Itadakimasu - Piccole Storie Nascoste nella Cucina degli Anime”. Si tratta di un viaggio nel mondo nipponico attraverso la cucina e i manga. Vi saranno dei workshop, show cooking, presentazione di libri e delle giornate a tema legate a diversi “anime” che faranno da filo conduttore della giornata»

Ma non è tutto. C’è anche un libro realizzato da “Pranzo a Kanoha” il nome con cui sei conosciuto per questa tua attività
«Sì. Alla mostra presenteremo il libro “ Itadakimasu”. La lunga e particolare tradizione culinaria giapponese viene analizzata con attenzione in questo nuovo libro da me scritto con la collaborazione di Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua. Un viaggio verso la conoscenza di mondi animati e li cibo preferito di questi eroi. Dal bento tratto da Il mio vicino Totoro, al sanshoku dango di Naruto, ai takoyaki di Crillin in Dragon Ball Super, questo libro è un viaggio tra animazione e la cucina tipica del Sol Levante, in un mix divertente e curioso. Tutte le illustrazioni del libro sono state realizzate appositamente per la mostra Itadakimasu. In copertina un'opera inedita di Loputyn. Il libro è edito da Trenta Editore per Vertigo Syndrome»

Simona Maccaferri

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