Senatore Berrino

"La Francia sbaglia a chiudere i confini"

"La scelta si interpreta in due modi: o è l'ennesima sceneggiata, oppure il rischio terrorismo a Lampedusa è vero"

"La Francia sbaglia a chiudere i confini"
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In merito al rinforzo dei presidi di polizia e gendarmi lungo il confine con la frontiera francese, in seguito all'innalzamento del livello di allarme per terrorismo, conseguenza diretta dell'attacco ad Arras (Nord della Francia), di ieri, interviene con una nota stampa il senatore di Fratelli d'Italia, Gianni Berrino.

 

"La Francia sbaglia a chiudere i confini"

«La drammatica morte in un liceo del nord della Francia di un professore per mano di un estremista islamico lascia sgomenti e apre inquietanti interrogativi, a partire dal rischio che il criminale intervento di Hamas in Israele possa innescare una pericolosa spirale emulativa in tutta Europa- scrive il senatore, componente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione del Senato-. Però, non possiamo fare a meno di rilevare che l’Europa, come spesso accade, non sta rispondendo in maniera adeguata. Ad esempio la Francia ha colto l’occasione per rafforzare i confini tra Italia e Francia, con gli italiani che sono regolarmente fermati e controllati alla frontiera. Una scelta sbagliata perché l’Europa è un’Unione nata per non averne di confini interni».

 

"O è l'ennesima sceneggiata, o il rischio terrorismo a Lampedusa è vero"

«La scelta francese però può essere interpretata in due modi- afferma-: o siamo dinanzi all’ennesima sceneggiata francese, e di Macron in particolare, che vuole dimostrare ai suoi cittadini che la Francia ha i confini blindati, anche se proprio ieri dal territorio transalpino in direzione Italia la nostra polizia ha arrestato due corrieri della droga con 50 kg di cocaina; oppure l’allarme terrorismo proveniente dai continui sbarchi a Lampedusa è vero. Allora, in questo ultimo caso- conclude- la strada per ridurre i rischi non è il ripristino dei confini tra Stati europei, ma piuttosto l’Unione europea, e quindi anche la stessa Francia, devono farsi interpreti di una politica che aumenti il controllo dei confini del Sud Europa».

 

 

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