Scoperte altre 9 tombe nella necropoli di Albintimilium. Foto e Video
Altre nove tombe, per un totale di 61 sepolture e 98 inumati, risalenti al periodo tra quinto e il settimo secolo dopo Cristo
In totale sono stati scoperti 61 sepolture e 98 inumati
Altre nove tombe, per un totale di 61 sepolture e 98 inumati, risalenti al periodo tra quinto e il settimo secolo dopo Cristo sono state rinvenute nell’area archeologica di Ventimiglia, in quella che era la vecchia Albintimilium. Lo ha comunicato, nel pomeriggio, il presidente dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, Daniela Gandolfi, alla presentazione dei risultati degli scavi del sepolcreto tardoantico della Porta Nord, che si è svolta nell’antiquaria di Nervia.
“Abbiamo iniziato lo scavo nell’area delle mura settentrionali della città di Albintimilium - ha affermato Gandolfi -. Siamo in zona via Porta di Provenza a nord della ferrovia e del teatro. Quest’anno abbiamo iniziato gli scavi il 4 settembre e in realtà li siamo ancora continuando, grazie al supporto di giovani provenienti dagli atenei di tutta Italia”.
Il così alto numero di tombe testimonia la presenza di un cimitero tardo antico
“L’area cimiteriale non è stata ancora definita nella sua superficie e ci aspettiamo ancora altre tombe. Ne abbiamo recuperate alcune, tra cui una infantile che sfrutta una grande anfora, proveniente dal Nordafrica, che portava olio ed è stata utilizzata per la sepoltura di un bambino”.
Sono state trovate tombe di diversa tipologia
“Lavorano con noi ovviamente gli antropologi - prosegue Gandolfi - abbiamo recuperato finora novantotto inumati, un campionario davvero importante che ci farà conoscere le caratteristiche antropologiche, l’etnogenesi, gli usi alimentari, la provenienza e le eventuali malattie di questo campionario di cento abitanti della Ventimiglia del VI secolo dopo Cristo”.
Un ricco campionario di infanti, giovani, anziani, maschi e femmine
dal quale si potranno desumere numerose informazioni. Particolarità: “Al centro di questo cimitero c’è un grosso settore occupato da sarcofagi in pietra, che era la tipologia di sepoltura dell’upper class se possiamo usare questo termine più moderno; della Ventimiglia bizantina. I potenti, le classi privilegiate, religiose, militari e amministrative, sceglievano di seppellire in sarcofagi litici provenienti via mare anche dalla Provenza. Riteniamo che lì vicino ci sia uno dei primi luoghi di culto cristiano di Ventimiglia”.
Alla presentazione, che si è svolta davanti a un pubblico di un centinaio di persone, c’era anche Alessandra Guerrini, direttore regionale Musei Liguria.
“Siamo molto contenti di presentare oggi lo scavo condotto dall’Istituto di Studi Liguri nell’area del sepolcreto cristiano - ha detto -. Un lavoro che dura da molti anni con risultati importanti. Siamo qui anche per ragionare sulle prospettive future degli scavi”. L’incontro è stato aperto da un saluto del sindaco Flavio Di Muro.
Fabrizio Tenerelli