IN CONSIGLIO COMUNALE A BORDIGHERA

Il futuro dell'ospedale Saint Charles dalle parole del direttore generale

Luca Filippo Maria Stucchi ha parlato in Consiglio comunale a Bordighera, illustrando il futuro dell'ospedale

Il futuro dell'ospedale Saint Charles dalle parole del direttore generale
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Il dg di Asl 1 ha parlato in Consiglio comunale a Bordighera

"Non mi metto a discutere di questione politiche tra sindaco e consigliere di opposizione, sono problemi vostri, ovviamente, io faccio il tecnico. E da tecnico vi dico che Gvm ha inserito cinque letti di anestesia e rianimazione che non erano previsti nella gara, così come avremo anche una terza sala operatoria e una piastra endoscopica che stanno facendo in questi mesi e verranno ultimate entro l’anno”.

Lo ha dichiarato il direttore generale di Asl 1, Luca Filippo Maria Stucchi

 in serata, durante l’atteso Consiglio comunale di Bordighera, che doveva affrontare tra i vari punti all’ordine del giorno anche quello della sanità. “I lavori proseguono - ha aggiunto - non vi nascondo la fatica perché la questione tecnica, amministrativa, per riprendere un bando fatto nel passato è stato comunque faticoso. L’obiettivo rimane quello di finire il famoso tempo T - T0 entro la fine di quest’anno e quindi fare il passaggio della gestione con autorizzazione ed accreditamento Gvm a gennaio”.

Stucchi ha poi rimarcato

A giugno abbiamo aperto la Medicina. E’ un reparto di Medicina esattamente come quello di Sanremo e di Imperia. Prima c’era un reparto di cure intermedie che è rimasto. Abbiamo aperto il reparto di riabilitazione specialistica, con 15 letti. Dobbiamo aprire entro fine novembre, inizio dicembre 22 letti di ortopedia e chirurgia”.

Parlando di personale ha sottolineato

Il personale infermieristico trovato dal gestore inizierà la settimana prossima la formazione, per cui dovremmo essere in bolla con i tempi. Abbiamo avuto qualche intoppo sui lavori: perdite dal tetto, risonanza che ha avuto perdite d’acqua. Insomma, normali intralci. Mi sembra che al di là delle reali difficoltà di reperimento delle risorse umane, non tanto di capitali in questo momento, perché tenente presente che Gvm, rispetto a quello che era previsto nella loro offerta al bando di gara di 4milioni e 500mila euro ne sta investendo 7milioni”.

Il tasto dolente, quello del pronto soccorso

Per quanto riguarda il pronto soccorso, ora è un ppi (punto di primo intervento, ndr) e lo resterà fino a fine anno, fin quando il privato prenderà in gestione l’ospedale. Un ps base che avrà anche i codici rossi. Chiaramente ne avrà con maggior sicurezza perché ci sarà anche terapia intensiva. Abbiamo aperto da fine giugno una guardia di anestesia h24, per cui abbiamo un anestesista presente tutti i giorni dell’anno. Per cui mi sembra che il contorno organizzativo ci sia: non vedo questa negatività di fondo”.

Sulle case di comunità il dg di Asl 1 ha affermato

L’ipotesi è di averne due: una “hub” a Ventimiglia e una “spoke” a Bordighera. Questa intuizione di averla a Bordighera è nata dal nostro gruppo di lavoro visto che c’era un piano vuoto sotto il reparto della Dialisi, per cui sembrava stupido non approfittare del progetto di Bordighera per avere una possibilità di gestire i pazienti cronici in un modo un po’ più avanzato. Abbiamo iniziato a maggio e oggi abbiamo in carico 800 cronici del distretto di Ventimiglia e facciamo ricoveri diretti in Medicina senza passare dal ps, come non si faceva da  più di vent’anni. E’ un inizio: tenete presente che dovremo arrivare a prendere in carico 4500 cronici”.

“Il punto prelievi che era parte integrante della gestione da passare al privato rimarrà all’Asl. Lo sposteremo nella casa di comunità”.

Non poteva mancare un rimando alle cooperative

Le cooperative sono inevitabili. E’ un male inevitabile: nessuno di noi vorrebbe una cooperativa. Figurati se io mi diverto a fare bandi per avere cooperative dentro l’Asl. Il tema è: o cooperative o si chiude, con buona pace di tutte. Quindi o il governo nazionale decide che in territorio come questo (e ce ne sono diverse in Italia) si fanno politiche retributive diverse oppure è inutile che ce la raccontiamo. Non è che se elimino la cooperativa, il medico improvvisamente si illumina e dice “sì, vado a lavorare a Bordighera perché è il posto più bello del mondo”, con tutto il rispetto della passeggiata, della pista ciclabile, ecc. Non gliene frega a nessuno di venire qua. Mettetevelo bene in testa che di venire a Bordighera, Ventimiglia, Vallecrosia e Camporosso, medici  che non sono del territorio non ci vogliono venire e non ci verranno. Perché scomodo, caro, non si trova casa ed è lontano da tutto. Oggi il rapporto domanda e offerta è invertito: una volta il medico aspettava di essere assunto da una azienda pubblica, oggi è il contrario: sceglie dove vuole andare, può cambiare tutti i mesi, perché tutte le aziende lo vogliono”.

Fabrizio Tenerelli

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