Uccise la moglie: cassazione rigetta ricorso, condanna è definitiva

Passa, dunque, in giudicato la sentenza di Appello a 15 anni e 3 mesi di reclusione per l'82enne Fulvio Sartori

Uccise la moglie: cassazione rigetta ricorso, condanna è definitiva
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La Suprema Corte ha rigettato il ricorso

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa di Fulvio Sartori, 82 anni, l’uomo che, il 19 aprile del 2021, ferì mortalmente alla gola la moglie Tina Boero, di 80 anni, uccidendo anche la cagnolina Luna. Passa, dunque, in giudicato la sentenza di Appello a 15 anni e 3 mesi di reclusione.

In primo grado, Sartori

assistito dall’avvocato Roberta Rosso, era stato condannato in Corte d’Assise, a Imperia, a 16 anni e 4 mesi di reclusione, il collegio escluse le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi, ritenendo l’uccisione del cane come reato in continuazione rispetto all’omicidio della moglie, con il pm Antonella Politi che aveva chiesto 20 anni di carcere.

Inoltre, venne riconosciuta la seminfermità

come diminuente prevalente rispetto alle quattro aggravanti contestate. In secondo grado, lo scorso 10 maggio, Sartori ottenne uno sconto di pena di quasi un anno. Il suo legale contestò le aggravanti del coniugio e dell’uccisione del cane. “Pur essendo fuor di dubbio, che sotto il profilo civile, la vittima era la moglie - spiegò il legale - questo elemento, tuttavia, non costituirebbe una aggravante, ma la ragione dello stato depressivo che ha dato luogo al delitto”.

Insomma, secondo il legale

Sartori avrebbe agito per liberare la moglie - affetta da depressione - dal dolore e della sofferenza, sapendo di non poterla più accudire per l’avanzata età. Dunque, per l’avvocato Rosso, il rapporto di coniugio fu causa scatenante. Sull’uccisione di animale, a detta del difensore, volle evitare ulteriori sofferenze al cane.

Fabrizio Tenerelli

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