Francesca Antonelli: "La sanità in Liguria non è in buona salute"
“Le responsabilità di chi governa sono enormi ed è per questo che il Partito Democratico sarà presente venerdì 8 dicembre con un banchetto di informazione per la cittadinanza, ma anche di forte denuncia per le scelte fatte in passato e per quelle che, essendo proprio in questi giorni in corso di delibera a livello regionale, ancora non assicurano il principio costituzionale dell’accessibilità alla cura di tutti i cittadini”
“La salute è un bene comune e la sanità deve essere un servizio pubblico”- ha commentato Francesca Antonelli,
segretaria del Circolo del Partito Democratico di Sanremo, in vista del presidio che il PD sta organizzando per la giornata di venerdì 8 dicembre, dalle ore 9 alle 19, in corso Matuzia. -“Governare un territorio seguendo il dettame costituzionale”, continua Antonelli, “che recita 'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti' (Art. 32), significa mettere al centro delle proprie azioni politiche il benessere e la salute di tutti i cittadini, senza discriminazioni, tutelando in primis le fasce più fragili e deboli. E allora quando la sanità pubblica non è più in grado di garantire prestazioni sanitarie e cure mediche di qualità e di uguale livello a tutti i suoi cittadini, indipendentemente dal loro livello economico o della localizzazione territoriale, significa che chi governa quei territori sta tradendo il fondamento costituzionale della nostra Repubblica”.
Fragilità nella sanità in Liguria
Francesca Antonelli mette in evidenza la grave mancanza di oltre 1200 infermieri e 800 specialisti in Liguria, affermando che questa situazione, combinata con il fatto che circa 100.000 cittadini liguri non hanno un medico di base, impedisce di fornire una copertura completa e qualificata alle varie esigenze mediche della comunità. Ciò costringe i cittadini, anche in situazioni non urgenti, a rivolgersi al Pronto Soccorso, dove le prestazioni richiedono tempi lunghi a causa del sovraccarico di lavoro.
Inoltre, sottolinea che circa un terzo dei cittadini liguri ha dovuto attendere oltre sei mesi per accedere a visite specialistiche o esami diagnostici. Questa condizione critica, con una percentuale media del 32,6% nella Liguria e addirittura del 43,9% nella provincia di Imperia, non solo causa disagio e frustrazione tra i pazienti, ma ha serie conseguenze negative. I ritardi nelle diagnosi e nei trattamenti possono avere effetti dannosi sulla salute. In alcuni casi, la situazione porta addirittura a rinunciare completamente alle cure (8,1% in provincia di Imperia), a ricorrere a servizi privati (61% in provincia di Imperia) o a effettuare trattamenti e visite in strutture esterne alla propria ASL, con conseguenti carenze nella prevenzione.
Queste difficoltà contribuiscono al fatto che la Liguria sia la regione italiana con la spesa media annuale più bassa per la prevenzione (80 € pro capite, contro i 120 € della media nazionale).
“Le responsabilità di chi governa sono enormi ed è per questo che il Partito Democratico sarà presente venerdì 8 dicembre con un banchetto di informazione per la cittadinanza, ma anche di forte denuncia per le scelte fatte in passato e per quelle che, essendo proprio in questi giorni in corso di delibera a livello regionale, ancora non assicurano il principio costituzionale dell’accessibilità alla cura di tutti i cittadini”