10 anni dalla scomparsa

Il ricordo di Gio Battista "Gianni" Ginatta

"A lui si devono numerosi articoli ma anche l'edizione italiana di alcuni libri come 'Earth Under Fire' di Paul La Violette; era inoltre molto interessato agli studi di Georges Prat, Masaru Emoto e Viktor Shauberger. In Piemonte ha frequentato spesso i corsi di Agribio, associazione dedicata alla figura di Rudolf Steiner ed all'agricoltura biodinamica, entrando in contatto col Presidente Ivo Bertaina e col ricercatore Fabio Delizia con il quale si era recato anche a Chartres. Nel Ponente ligure i contatti principali erano con l'amico Sergio Spina di Terre Solidali."

Il ricordo di Gio Battista "Gianni" Ginatta
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Oggi si commemorano dieci anni dalla perdita di Gio Battista "Gianni" Ginatta, l'agronomo armese impiegato presso l'Istituto Regionale della Floricoltura di Sanremo, figura eclettica e ricercatore in molteplici campi della 'scienza di confine'. Nato nel 1947, Ginatta ci ha lasciati il 19 dicembre 2013.
Le associazioni che nel 2016 hanno dedicato la propria sezione culturale a lui lo ricordano oggi: ASD AWF Arma Sanremo, insieme alla Federazione Calcistica Tera Brigasca - Riviera dei Fiori da essa gestita, e la Federazione Calcistica del Principato di Seborga. Quest'ultima ha recentemente pubblicato un video commemorativo del ricercatore sul suo canale YouTube, un tributo toccante in questi giorni dedicati alla sua memoria.

"Gianni" Ginatta: ricordo e omaggio

A riunire queste realtà è anche il DS Matteo Bianchini che ha ripercorso gli anni di amicizia con Ginatta: "I primi ricordi di Gianni partono dal 2002 per la comune attività di collaborazione nel commercio equo e solidale a Sanremo. La conoscenza diretta avvenne però nel 2007 a margine di una conferenza sull'antroposofia a Vallebona dopo la quale ebbe inizio una grande amicizia fra lui e diversi esponenti della nostra associazione AWF. Gianni, anche per lavoro, aveva una grande passione per lo studio delle piante ma ci raccontava spesso che dopo una anestesia dovuta ad una operazione chirurgica si era aperto per lui un nuovo mondo di interessi che spaziavano dalla mitologia alla geobiologia, dalla fisica all'economia alla tecnologia. All'epoca internet era ancora poco diffuso e Gianni iniziò a procurarsi così molti volumi anche in lingua estera e poi raccolse dispense ed appunti presi in diversi convegni ed in tanti luoghi particolari che si recava a visitare. Personalmente ho avuto l'onore di condividere gli ultimi sei anni di queste sue ricerche, un periodo alla fine molto breve ma davvero intenso in cui siamo andati a visitare chiese e luoghi sacri, musei, siti archeologici ma anche laboratori artigianali ed aziende agricole. E poi diverse conferenze, lui aveva grande interesse sia per la sfera locale sia per l'estero come in un mitico viaggio in auto a Strasburgo per visitare la cattedrale ed assistere ad un convegno internazionale di ufologia.Gianni - prosegue Bianchini - aveva un carattere piuttosto schivo ma era davvero simpatico, ironico e molto conosciuto da editori e direttori di riviste riguardanti queste tematiche, spesso considerate di confine, che lo apprezzavano perché anche in tali ambiti manteneva sempre il suo approccio scientifico. A lui si devono numerosi articoli ma anche l'edizione italiana di alcuni libri come 'Earth Under Fire' di Paul La Violette; era inoltre molto interessato agli studi di Georges Prat, Masaru Emoto e Viktor Shauberger. In Piemonte ha frequentato spesso i corsi di Agribio, associazione dedicata alla figura di Rudolf Steiner ed all'agricoltura biodinamica, entrando in contatto col Presidente Ivo Bertaina e col ricercatore Fabio Delizia con il quale si era recato anche a Chartres. Nel Ponente ligure i contatti principali erano con l'amico Sergio Spina di Terre Solidali, dove ci siamo conosciuti, e poi Antonio e Rosario Marcianò e diversi altri amici. A livello locale le visite più belle al menhir della Mezzaluna fra Andagna e Rezzo e poi al Col de Vence, al museo di Tenda ed a Perinaldo, l'ultima escursione fatta assieme prima che Gianni ci lasciasse nel dicembre del 2013."

Una figura di ricerca legata al mondo sportivo

Una figura quindi molto legata al mondo della ricerca divenuta però punto di riferimento di associazioni principalmente sportive: "Nel 2016  - ha sottolineato Bianchini - abbiamo ritenuto fosse giusto dotare anche le nostre Federazioni calcistiche di una sezione scientifica-culturale che era già presente nell'associazione AWF fin dalla sua nascita nel 1998.  Abbiamo pensato quindi di crearne una trasversale ed unificata per le nostre associazioni e di dedicarla a Gianni che peraltro era appassionato di ciclismo ma apparentemente sembrava una persona molto lontana dal calcio anche se c'erano ipotesi di una sua simpatia sampdoriana. Ed in effetti nel maggio 2010 ci trovavamo in una pausa di una escursione in Veneto proprio nell'istante in cui l'Inter di Mourinho vinceva lo scudetto del triplete e la Sampdoria tornava in Champions League. Diedi la notizia a Gianni per sondare un po' la reazione e ci fu grande stupore perché sapeva perfettamente che i blucerchiati avevano battuto il Napoli all'ultima giornata e si erano qualificati. Insomma, le voci avevano qualche fondamento! In conclusione in questa giornata di ricorrenza inviamo un abbraccio ai suoi familiari ed amici e pensiamo che il modo migliore per ricordare Gianni sia la rappresentazione che lui usava anche come biglietto da visita, poi divenuta l'immagine del logo della nostra sezione culturale, ossia quella nota come 'Incisione di Flammarion' in cui si osserva un uomo che poggia saldamente i piedi in un bellissimo paesaggio terrestre ma contemporaneamente va anche con la testa alla ricerca di ciò che c'è oltre la volta celeste."
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