Il parroco di Triora bussa alla porta dei fedeli, dopo l'ordinanza del sindaco
Il parroco Marco De Francesco ha bandito una raccolta fondi per fronte alle spese, che prevedono anche altri interventi manutentivi
Il parroco dovrà mettere a norma alcune strutture, tra cui un arco pericolante
Il sindaco di Triora, Massimo Di Fazio, ha intimato, con ordinanza, alla parrocchia di Nostra Signora dell’Assunta, di mettere in sicurezza un arco pericolante, in via Giauni, nel cuore del cento storico del paese.
Si tratta dell’arco sovrastante la via pedonale, che collega la chiesa all'edificio antistante, quest’ultimo sempre di proprietà della parrocchia. Come pronta risposta il parroco Marco De Francesco ha bandito una raccolta fondi per fronte alle spese, che prevedono anche altri interventi manutentivi.
“La parrocchia ora è nella necessità di sostenere delle ingenti spese - si legge in una nota del sacerdote - per le quali il Comune potrà aiutare solo con un parziale ma importante contributo, avendo già collaborato come suddetto al pagamento di una parte dell’impianto elettrico. I soldi messi da parte stanno per terminare. I fedeli sono molto generosi, ma la maggior parte di loro vive con una piccola pensione e la Curia, oltre al contributo per l’impianto elettrico, non potrà erogare nuovi interventi dovendo supportare molte altre chiese nelle medesime situazioni”.
Per il parroco è necessario intervenire al più presto, anche perché il sindaco ha dato tempo dieci giorni
a partire dalla notifica dell'ordinanza, per mettere in sicurezza il manufatto. In caso di inottemperanza, il Comune provvederà all’esecuzione d’ufficio dei lavori a proprie spese, rivalendosi poi sui proprietari e scatterà una denuncia all’autorità giudiziaria per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, come previsto dall'articolo 650 del codice penale.
“Si chiede quindi l’aiuto i tutti voi - conclude don Marco - perché anche una piccola donazione può essere indispensabile per sostenere le chiese di Triora”. Per la parrocchia è sempre più difficile contare sulla beneficienza, perché se da una parte è vero che il paese dell’alta valle Argentina, nell’entroterra di Taggia, si è spopolato; dall’altra gli edifici sono invecchiati e hanno sempre più bisogno di costose manutenzioni, mentre i fedeli, per lo più anziani, in questo periodo di crisi a fatica riescono a contribuire in modo significativo alla loro manutenzione.
Fabrizio Tenerelli