Circonvenzione, la difesa dell'avv. Sciortino: "Chiederemo di essere ascoltati"
“Chiederemo di essere ascoltati, perché anche negi altri fascicoli il mio assistito è sempre stato sentito e valuteremo questa richiesta”.
A parlare è l’avvocato Mario Ventimiglia, legale di Salvatore Sciortino, l’avvocato di Sanremo indagato nell’ambito della terza tranche investigativa della procura di Imperia per un caso di circonvenzione di incapace che riguarda l’eredità di una donna di 91 anni, di Asti, che all’epoca era domiciliata a Villa Clotilde, e la cui indagine si è chiusa con quattro indagati.
Sciortino figura nella sua allora veste di amministratore dei beni dell’anziana
venuta a mancare nel 2021 e la cui eredità è andata alla nipote (figlia della sorella della novantunenne). Quattro gli indagati, tra i quali figura anche il notaio sanremese Gianni Donetti (difenso dall’avvocato Alessandro Moroni). Le indagini, condotte dalla guardia di finanza e coordinate dal procuratore Alberto Lari, con il sostituto procuratore Maria Paola Marrali, riguardano la presunta circonvenzione di una novantunenne psicologicamente vulnerabile e gli investigatori hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di quasi tre milioni di euro.
Secondo le indagini i quattro indagati avrebbero messo in atto condotte illecite
"volte ad approfittare della notevole compromissione delle facoltà volitive della vittima per indurla a compiere un atto giuridico, consistente in un testamento per atto pubblico, a favore della sorella, estromettendo l’altro fratello dal cospicuo asse ereditario”.
Il ruolo dell'avvocato Salvatore Sciortino: "In virtù del suo ruolo di amministratore di sostegno dell’anziana, mediante visita medica neurologica, eseguita da un professionista compiacente (difeso dall’avvocato Alessandro Mager, ndr), otteneva la certificazione inerente alla capacità di testare della vittima e, successivamente, grazie a un notaio (Gianni Donetti) le faceva redigere un testamento istituendo erede, per l’appunto, la sorella e, in caso di rinuncia, la nipote”.
L’avvocato Sciortino venne indagato in altri due procedimenti
legati alla stessa curatela e in particolare alla gestione dei beni dell’anziana, ma in entrambi i casi venne assolto dal gup del tribunale di Imperia (al processo in abbreviato condizionato), perché il fatto non sussiste. Le indagini sono partite dalle denunce del fratello della novantunenne.
I fatti.
Le indagini sono state svolte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza appartenente alla Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Imperia. Sono state effettuate indagini attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, alcune perquisizioni che hanno consentito di acquisire copiosa documentazione bancaria e sanitaria sia presso le strutture ove la vittima era stata ricoverata nel corso del tempo, che presso la locale Asl 1 Imperiese.
Inoltre sono state acquisite molteplici testimonianze
raccolte tra il personale sanitario della struttura dove la vittima era ricoverata, attestanti l’esistenza di una ben visibile deficienza psichica, le dichiarazioni di un testimone presente alla redazione dell’atto, che raffigurava l’anziana testatrice del tutto silente, nonché la successiva perizia del Ctu. nominato dall’autorità giudiziaria che constatava uno stato tale da comprometterne le facoltà critiche e volitive, conducevano alla denuncia - precisano gli inquirenti - "ferma restando la presunzione d’innocenza" dell’avvocato, del notaio, del neurochirurgo e della nipote della vittima per il reato di circonvenzione di incapace.
Al fine di “preservare” le disponibilità finanziarie e i beni immobili oggetto del testamento
dal rischio di dispersione, il gip presso il Tribunale di Imperia, "accogliendo le proposte formulate da parte della Procura della Repubblica di Imperia, ha emesso il decreto di sequestro preventivo di quasi 2 milioni e 300 mila euro di disponibilità finanziarie, nonché di quattro immobili e un terreno, siti nei comuni di Roma, Santa Marinella (RM) e Valenza (AL), per il valore complessivamente stimato in oltre 600.000 euro. Il provvedimento ha poi riguardato ulteriori 113.000 euro quale profitto del reato”.
"L’odierna operazione - annota la Guardia di Finanza - sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria, testimonia la costante azione della Guardia di Finanza nel contrasto dei reati contro il patrimonio a tutela delle fasce più deboli della popolazione in quanto maggiormente fragili e manipolabili, nonché dei fondamentali valori di onestà e legalità".
Fabrizio Tenerelli
Nella foto glia avvocati Mario Ventimiglia, che difende Salvatore Sciortino e Maria José Sciortino, figlia dell'avvocato Salvatore, appartenente allo stesso studio