"In Liguria fascismo esplicito". Il Giorno della Memoria secondo Aleksandra Matikj
Aleksandra Matikj Presidentessa del "Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione" interviene durante il Giorno della Memoria
L'intervento di Aleksandra Matikj
Il Giorno della Memoria, non solo oggi ma tutti i giorni»: ricorda così in data odierna il Giorno della Memoria Aleksandra Matikj, la Presidentessa del "Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione" che spiega:
«Nello Statuto del nostro Comitato è precisato che rappresenta e difende tutte le Persone e tutte le etnie discriminate, senza distinzione di sesso, di razza, di nazione, di lingua, di religione, di condizioni personali e sociali e che lo scopo principale è quello di promuovere attività finalizzate a combattere ogni forma di discriminazione e razzismo.
Nuove forme di fascismo esplicito
"In questa giornata commemoriamo le vittime dell'Olocausto e vorrei ricordarlo, considerando che negli ultimi anni anche in Liguria si sono create nuove forme di fascismo esplicito, una catastrofe che, se non fermata in tempo, potrebbe portare ad un altro genocidio di innocenti, questa volta nei confronti non solo degli Ebrei ma anche di noi Migranti e di tutte le altre Persone che potrebbero essere prese di mira soltanto perché esistono. D'altronde, il termine ebraico Shoah significa distruzione nel lessico biblico mentre la parola Olocausto rappresenta lo sterminio degli Ebrei d’Europa insieme a tutte le altre categorie ritenute "indesiderabili", finiti nel programma del regime nazi-fascista che causò circa 15 milioni di morti in pochi anni. Uccidevano anche i bambini e le Donne, senza alcuna pietà".
"L'uomo divenne un mostro"
Io e la mia famiglia - ricorda Aleksandra - probabilmente non saremmo nemmeno qua adesso se mio nonno Serbo in Macedonia non fosse stato tanto fortunato quando diedero l'ordine di fucilarlo perché Jugoslavo. Fu un periodo di grande vergogna, il momento in cui l'uomo era diventato un mostro, in preda alla completa follia, un frammento della storia che non si deve ripetere mai più. Più che mai, nel cuore della Liguria, soprattutto a Genova, città decorata di medaglia d'oro della Resistenza, bisogna che stiamo uniti tra di noi e comportarci civilmente, denunciando.»