IN MANETTE UN TUNISINO

Massacrò di botte la fidanzata, 30enne latitante arrestato a Ventimiglia

I fatti risalgono a circa tre anni faquando l’uomo colpì ripetutamente al volto la fidanzata, provocandole delle contusioni multiple

Massacrò di botte la fidanzata, 30enne latitante arrestato a Ventimiglia
Pubblicato:
Aggiornato:

Un latitante pregiudicato tunisino do 30 anni (B.A.S.), nei confronti del quale pendeva un ordine di carcerazione del tribunale di Imperia per una condanna a 5 anni, con l’accusa di lesioni aggravate, è stato arrestato dalla squadra  informativa di pg, con l’ausilio delle pattuglie della polizia di frontiera, di Ventimiglia.

I fatti risalgono a circa tre anni fa

quando l’uomo colpì ripetutamente al volto la fidanzata, provocandole delle contusioni multiple, un trauma cranico e diverse ferite sulla fronte. L’uomo, già noto alle forze all’ordine, è considerato a elevata pericolosità sociale, con precedenti di varia natura, tra cui: spaccio, maltrattamenti in famiglia, furti, rapine, danneggiamenti, ricettazione e porto abusivo di armi, reati commessi prevalentemente nella provincia di Imperia.

Ma è per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

che era già noto alla polizia di frontiera di Ventimiglia. Dal 2020, infatti, faceva parte di un'organizzazione dedita al traffico di esseri umani, da Ventimiglia alla Francia, i cui appartenenti vennero  arrestati nell’operazione “Sciarun”. Proprio per questa sua attività criminale, il giudice dopo la custodia cautelare in carcere, aveva emesso nei suoi confronti la misura cautelare personale del divieto di dimora in provincia di Imperia.

Circa quindici giorni fa, dopo un avvistamento del latitante in zona

segnalato da due poliziotti in borghese, è iniziata una complessa attività di ricerca, ben strutturata dagli investigatori della Polizia di Stato, che hanno effettuato pedinamenti e appostamenti, anche di notte e senza soluzione di continuità, sia con metodologie classiche che moderne, utilizzando binocoli a infrarossi, visualizzando immagini di videosorveglianza lungo il presunto percorso e acquisendo informazioni riservate, che hanno consentito di scoprire il luogo dove si nascondeva il latitante, restringendo fortemente il cerchio intorno a lui.

La Polizia di Stato ha scoperto che l’uomo frequentava

assiduamente una donna residente in un paese dell’entroterra intemelio e spesso si fermava a dormire da lei, tant’è che è stato individuato proprio in quella zona. Le indagini si sono svolte monitorando il presunto posto della latitanza e solo quando, dopo diversi giorni, si è avuta la certezza che si trattasse del ricercato, gli investigatori hanno deciso di intervenire e portare a segno l’operazione, studiando i particolari dell’intervento in modo tale da non creare problemi di sicurezza alle persone, considerata l’indole violenta e aggressiva del soggetto.

Durante uno dei pomeriggi trascorsi ad osservare l’abitazione

(attività resa molto difficoltosa dalle avverse condizioni meteo, e soprattutto dalla collocazione geografica della costruzione), gli investigatori della Polizia di Frontiera, diretti dal Vice Questore A. Martino Santacroce, hanno visto uscire da casa un uomo che subito dopo prendeva l’autobus per Ventimiglia.

Accertato che senza ombra di dubbio si trattava del ricercato

ormai da giorni asserragliato in quella casa, iniziava l’inseguimento del mezzo pubblico che, con l’utilizzo di auto “civetta”, veniva fermato poco dopo, attraverso un’operazione rapida e mirata, consentendo agli Agenti di saliere a bordo e arrestare il latitante, tra gli sguardi increduli e meravigliati dei passeggeri, che non sospettavano nulla nei confronti di quell’uomo “mimetizzato” tra la gente a bordo del mezzo.

Fabrizio Tenerelli

Seguici sui nostri canali
Necrologie