Liberazione

Taggia celebra il 25 aprile con il monologo di Scurati

Il sindaco Conio: "Dobbiamo riunirci nei valori della Resistenza che hanno fondato la Repubblica"

Taggia celebra il 25 aprile con il monologo di Scurati
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Partecipata commemorazione del 25 Aprile, Festa della Liberazione dal Nazifascismo a Taggia. Una tripla ricorrenza, come ricordato nei discorsi, perché occorrono 50 anni dalla Rivoluzione dei Garofani in Portogallo e il centenario dall'assassinio del parlamentare socialista Giacomo Matteotti, perpetrato dal regime fascista di Benito Mussolini.

 

Taggia celebra il 25 aprile

Presenti le autorità civili guidate dal sindaco Mario Conio, il circolo ANPI con il presidente Massimo Corradi, i sindaci del CCR, l'oratore ufficiale Don Nuccio Garibaldi e i ragazzi delle scuole.

 

«79 anni fa Italia scossa da un tremito di orgoglio e libertà e democrazia- così il sindaco Conio-. Persone che hanno scritto la storia del nostro paese come l'amato presidente Pertini. Oggi lo scenario internazionale è il peggiore che, a 52 anni, mai ho vissuto. Penso ai venti di guerra tra Iran e Stati Uniti,  l'aggressione brutale di uno stato che si ritiene democratico verso popolazioni inermi nella striscia di Gaza, e attacchi terroristici verso i civili, le tensioni internazionali tra Usa e Cina e quelle sociali in Italia,  con le nostre università in subbuglio e reazioni dello Stato che appaiono sopra i righe. C'è da riflettere perché il mondo che stiamo affidando un mondo peggiore rispetto a quello che i partigiani ci hanno lasciato. Accolgo l'appello alla pace e al ritorno i campo delle democrazie. Matteotti è stato un giusto. C'è stato un giusto e una parte che ha sbagliato. Certi revisionismi non portano vantaggio a nessuno. Dobbiamo ritrovare l'unità nei valori di pace, democrazia e cultura. Chiudo con una frase di Nilde Iotti "La Resistenza è stata straordinaria, perché in un anelito di giustizia e democrazia si sono ritrovati i giusti, ex soldati, comunisti e cattolici, rinsaldati nei loro valori". Che noi dobbiamo ritrovare».

 

Il monologo di Scurati letto da Massimo Corradi

«In Italia tagliamo le spese per la sanità pubblica- ha detto Massimo Corradi-, ma troviamo subito 50 milioni per gli armamenti. C'è un dato storico, per noi che vediamo il mondo con i nostri occhi da occidentali. L'occidente non è mai stato in pace per più di tre generazioni. Oggi è l'anniversario della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo. Pacifica, con i fiori nelle canne dei fucili e dei cannoni, da allora il garofano è simbolo di pace nel mondo». Il presidente ha poi letto per intero il monologo sul 25 Aprile e l'omicidio di Giacomo Matteotti, dello scrittore Antonio Scurati, censurato dai vertici della Rai, che avrebbe dovuto essere recitato a Chesarà, su Rai3, di Serena Bortone.  Il monologo pubblicato, integralmente, anche sul numero della Riviera in edicola, insieme al nome delle 312 vittime dell'odio Nazifascista in provincia di Imperia.

«Il 25 Aprile è la festa della Liberazione dal Nazifascismo- ha concluso-. Nessuno riuscirà a cambiarlo».

 

«La guerra porta fame, la fame porta guerra. Le vittime sono solo i poveri»

«La pace è un dono di Dio- ha detto don Nuccio, nel suo lungo intervento-. Non si costruisce sull'insensata corsa all'armamento per privarsi di beni per arricchire i signori della guerra. La fame causa guerra e la guerra porta fame. Le vittime sono gli innocenti e i poveri, ed è una scelta deliberata. L'uomo ancora uccide il fratello. La lotta al Nazifascismo ha visto unirsi tutte le forze, mi dico cosa siamo diventati. Abbiamo il diritto e il dovere di costruire un mondo migliore. Guai a chi pensa che la politica serva a dividere. Corriamo il rischio che qualcuno pensi per noi e ci abitui all'indifferenza. La testimonianza aiuta a crescere, per impedire che nelle tenebre si nascondono i mostri e ci rendano creature disumani. Oggi dobbiamo prendere l'impegno di essere umani. Tutti, in quella guerra, hanno compiuto atti terrificanti, da ogni parte- ha detto, ricordando il messaggio di Sergio Mattarella, che ha detto che le atrocità del Nazifascismo, comunque, sono lo sbocco di un'ideologia razzista e totalitaria-. La virtù Cristiana è il perdono».

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