Botta e risposta

Ciclabile nel mirino, Scajola risponde al PD

"Non dobbiamo nessuna somma. Se non dovessimo trovare un accordo a prezzo inferiore, deciderà il Tribunale"

Ciclabile nel mirino, Scajola risponde al PD
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Il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ribatte al Partito Democratico: casus belli i sei milioni di euro che il Comune dovrebbe versare alla ditta Manelli per i ritardi nella realizzazione della pista ciclabile, in seguito alle riserve presentate dalla stessa società.

 

Pista ciclabile di Imperia: che cosa è successo

«Alla luce delle gravi inesattezze lette nelle ultime ore, ritengo doveroso precisare la reale situazione relativa alla pista ciclabile e rassicurare i miei concittadini- scrive il sindaco Scajola-. Anzitutto deve essere chiaro che non c’è nessun debito fuori bilancio. Cos’è un debito fuori bilancio è chiarito dalla legge e non è il nostro caso. Chi fa politica e amministrazione dovrebbe saperlo. La realtà dei fatti è che c’è stata una inevitabile sovrapposizione dei lavori per la ciclabile con quelli della realizzazione del nuovo acquedotto e della fognatura lungo il sedime dell’ex ferrovia».

 

Il sindaco, alla luce della crisi idrica che l'estate scorsa ha assetato il Ponente Ligure, aveva scelto di dare precedenza ai lavori per la realizzazione del nuovo acquedotto, chiedendo la sospensione della realizzazione della pista ciclabile che a sua volta venne finanziata con il bando periferie, per 18 milioni di euro, durante l'amministrazione di Carlo Capacci. In seguito ai ritardi accumulati, l'azienda incaricata ha "presentato il conto" al Comune di Imperia per circa 17 milioni di euro. Un importo che il Comitato Consultivo Tecnico ha ridimensionato a sei.

 

«Se non troveremo un accordo, sarà il tribunale a decidere»

«Ciò non significa che la somma sia dovuta- tuona Scajola-. Ciò significa che, ove fosse dovuta, la somma spettante sarebbe non superiore a tale importo».

La giunta comunale, nel frattempo, ha incaricato un legale per la ricerca di una transazione che possa avere un importo sensibilmente minore. In caso del mancato accordo tra le parti, come conferma Scajola, sarà il Tribunale a decidere se il comune di Imperia dovrà versare qualcosa alla ditta Manelli e soprattutto quanto dovrà versare. Il sindaco assicura anche che i sei milioni in ballo sarebbero, comunque, una spesa affrontabile dalle casse dell'ente.

 

Le modifiche al progetto originario e la stoccata all'opposizione

«Detto ciò- prosegue l'ex ministro-, è evidente che un eventuale maggiore costo rispetto a quello oggetto di appalto iniziale deve ritenersi ampiamente compensato dalla circostanza che, rispetto al progetto originariamente finanziato, che tra l’altro terminava alla stazione di Oneglia invece che alla Galeazza, la ciclabile realizzata ha un valore sensibilmente superiore. La qualità e il valore finale dell’opera sono lì a testimoniarlo».

Ancora il sindaco di Imperia:

«Chiudo con una considerazione personale: da chi ricopre ruoli istituzionali, sia pure di opposizione, sarebbe lecito attendersi un comportamento più responsabile e non diretto a creare ingiustificato allarmismo»

 

Questione ciclabile. Cos'è un debito fuori bilancio?

Per far fronte ai termini tecnici: i debiti fuori bilancio costituiscono situazioni debitorie verso terzi, derivate da eventi sopravvenuti non contemplati dai documenti contabili. Oppure, integrano debiti formatisi in violazione dei procedimenti di spesa. Negli enti locali, il riconoscimento è effettuato dal consiglio comunale, nelle ipotesi tassativamente individuate dall'articolo 194 del Testo Unico degli Enti Locali (Tuel).

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