Accuse di "maggioranza spaccata" sulla mozione della scuola francese a Ventimiglia
La mozione è stata votata in Consiglio comunale a Ventimiglia, dopo circa due ore di discussione, con i soli voti della maggioranza
E’ stata votata in Consiglio comunale a Ventimiglia, dopo circa due ore di discussione, con i soli voti della maggioranza, in quanto l’opposizione è uscita dall’aula: la mozione presentata proprio dalla maggioranza per chiedere al sindaco di impegnarsi a tenere aperta la scuola francese di via Hanbury.
Per il sindaco della città di confine, Flavio Di Muro
si tratta di una: “Situazione paradossale. Sui giornali sono tutti leoni, sui social idem. Poi la maggioranza propone una mozione, che è uno strumento previsto dal regolamento: un testo pacifico, normale, di buon senso, e in tutto questo, dopo tutti questi dibattiti sterili e inconcludenti sui giornali, arriviamo a votare un impegno non solo per il sindaco, ma per tutta la giunta e per tutti i componenti politici di questa maggioranza, e davanti ai genitori che vivono con apprensione questo momento, la vostra risposta è questa”.
Il sindaco si riferisce anche alla posizione presa sui giornali
specie dal Pd che ha associato questa mozione a una serie di contrasti in maggioranza. “Vi dovreste vergognare - ha concluso. - Non è così che si svolge il ruolo di consigliere”.
Il Consiglio comunale, tra l’altro, è stato preceduto in mattinata da un vertice con i genitori della scuola e una delegazione dell’amministrazione, nel quale sono state date rassicurazioni sulla prosecuzione del servizio. “La maggioranza fa una mozione alla maggioranza per chiedere se tengono aperta la scuola francese - ha detto il consigliere di minoranza, Gabriele Sismondini -. Ovviamente ne condivido il contenuto, però mi stupisce, politicamente, che la maggioranza faccia una mozione alla maggioranza e poi chieda alla minoranza di firmarla. Quindi non so cosa sia successo tra di voi, ma una domanda ce la siamo fatta tutti: c’è stata sicuramente qualche diatriba”.
Sulla stessa linea è anche Cristina D’Andrea
che afferma: “Appurato che il diritto all’istruzione è un diritto costituzionale, non capisco proprio il senso di presentare una mozione di maggioranza in un consiglio comunale. Perché, se è vero che fate costanti riunioni di maggioranza, non capisco perché, tra l’altro, chiedere un impegno al sindaco se ne avete solo discusso per cercare una soluzione e, a quanto ho capito, la soluzione l'avete già trovata”.
Per Alessandro Leuzzi (Pd)
“E’ un classico caso in cui la realtà sorpassa l’immaginazione. Se ho capito bene succede questo: nel febbraio scorso il sindaco di Mentone dice che non può più garantire i fondi per la scuola francese e che quindi l'istituto avrebbe cessato la sua attività. Il Pd presenta un'interrogazione, il sindaco risponde e ci rassicura che la scuola resterà aperta. E la maggioranza presenta una mozione. Questa è una vera e propria crisi di maggioranza. Mi pare che la divisione sia abbastanza chiara: un partito all'interno della maggioranza si è imposto e gli altri sono stati sottomessi”.
Anche Vera Nesci (Pd) fa sentire la propria voce
“Fino ad aprile sulla scuola francese avete dormito sonni tranquilli. Ve ne siete occupati a seguito dell’interrogazione che abbiamo presentato dopo che alcuni genitori ci hanno informato del rischio di chiusura. Noi ad aprile abbiamo presentato l'interrogazione e ricevuto risposta dal sindaco che si impegna a mantenere la scuola aperta. Evidentemente voi il suo impegno non lo avete preso sul serio, visto che avete presentato una mozione in cui chiedete al sindaco di impegnarsi a mantenere aperta la scuola. E’ evidente che qualcosa è successo. E’ palese che qualcuno la voleva e qualcuno non la voleva”.