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Danilo Amerio, dal palco di Sanremo all'M&T

Domani al Festival di San Bartolomeo l'icona della musica. L'intervista al cantante, produttore e compositore

Danilo Amerio, dal palco di Sanremo all'M&T
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Partirà, domani, il 7 di luglio, con un'esibizione al M&T Festival di San Bartolomeo al Mare, la nuova tournée di Danilo Amerio, cantante, produttore e compositore di numerosi successi italiani. Talento precoce, che a 3 anni già strimpellava la sigla di “Carosello” e a 14 componeva un brano per Nicola di Bari, Amerio ha collaborato con autori come Celentano, Raf, Jovanotti e Mia Martini, ha pubblicato 7 album e ha calcato 4 volte il palco di Sanremo; di recente lo abbiamo visto in tv, affiancato dal vocal coach Gigi d'Alessio, nell'ultima edizione di “The Voice Senior” condotta da Antonella Clerici. Un'esperienza, quella del talent, che di solito arriva all'inizio della carriera e non dopo aver raggiunto tanti successi come nel caso dell'artista astigiano.
«Dopo aver fatto tutto quello che ho fatto, mi ha fatto ridere l'idea di partecipare a un talent, però era l'unico modo per poter dire: ragazzi sono tornato perché oggi non c'è modo di tornare in tv se non passi da un talent» ha dichiarato Amerio. «Erano tre anni che mi stavano chiamando e mi sono deciso e meno male che ci sono andato perché mi è tornata la voglia di tornare a cantare...»

 

L'intervista a Danilo Amerio

Lei ha partecipato a 4 edizioni del Festival della Canzone tra il '92 e il '95, quale momento ricorda con più piacere?
«Sicuramente l'edizione del '94 in cui ho fatto contemporaneamente la produzione di “Signor Tenente” di Faletti e di “Passerà” di Baldi che vinse e arrivai terzo con “Quelli come noi”. Quell'anno feci un botto totale, ero dappertutto: produttore, artista, autore...»

Quale di questi ruoli sente più suo?
«Amo la musica in tutte le sue sfaccettature perché la musica per me è la vita. Adesso ho deciso di riprendere la via del cantante che per un periodo ho smesso ma nella musica secondo me non c'è una via e basta: è universale».

Infatti il 7 luglio inizierà il suo tour...
«Sì, partiamo dalla Liguria perché la mia carriera è partita da Sanremo e perché il mio management iniziale è stato genovese: quindi per me è come tornare a casa, poi faremo qualche tappa in Piemonte e proseguiremo per il Sud Italia».

Lei è sempre stato molto attento anche al sociale...
«Ho fatto un album dedicato alla tecnologia, era un po' un precursore: parlavo di chat e di solitudine mediatica nel '99, quando i computer qui venivano usati solo per scrivere mail. Visto che l'album parlava di problemi digitali ho voluto parlare di pedofilia, anche se all'epoca c'era una grande omertà sull'argomento, e ho scritto “Il mercato degli angeli”. Abbiamo fatto anche una trasmissione insieme a Claudio Amendola e Francesca Neri su Rai2 dove abbiamo cantato il pezzo con 40 bambini. Da lì abbiamo avuto l'opportunità di agganciarci al Telefono Azzurro»

Lei ha lavorato con moltissimi artisti italiani, quale collaborazione le ha dato più soddisfazione?
«Sicuramente “Donna con te” per Anna Oxa: anche perché non ci si aspettava che uscisse qualcosa del genere perché la canzone era nata per Patty Pravo ma dopo vari litigi e discussioni con Nicoletta sia io che lei avevamo deciso di rinunciare. La Sony però aveva già firmato con il Festival di Sanremo e ritirarci non era così semplice, così abbiamo cercato quella che era l'artista che secondo me era più vicino al mondo del brano e il risultato è stato sorprendente».

Ci sono ancora sogni nel suo cassetto?
«Devo essere sincero: li ho realizzati un po' tutti. Potrebbe essere un sogno ancora da realizzare quello di cantare con qualcuno di cui sono veramente innamorato da tanti anni, tipo Ultimo. Lui è uno che fa canzoni e non cose che non hanno musicalità come il rap, il trap che, per carità, hanno il loro fascino e ci sono alcune cose che mi piacciono pure, però non hanno melodia».

Gabriella Benedetti

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