Parco eolico: parere negativo anche dalla Provincia
La decisione del presidente dopo l'incontro con i sindaci di alcuni borghi coinvolti
Il presidente della provincia di Imperia e sindaco del capoluogo Claudio Scajola ha espresso, come Regione Liguria, parere negativo per la realizzazione di un maxi parco eolico nell'entroterra, con oltre 30 aerogeneratori di altezza superiore ai 200 metri.
Anche la Provincia dice no al Parco Eolico
Le ragioni sono da ricercare nella necessità, ravvisata dall'amministrazione provinciale, di tutelare il valore paesaggistico e ambientale delle valli imperiesi, che verrebbero compromessi dal maxi progetto di "18piùenergia" notificato dal Ministero della Transazione Ecologica. Ciò nonostante, la provincia apre a eventuali forme alternative per la produzione di energie rinnovabili, più compatibili con le peculiarità del territorio. In questo contesto specifico, l'amministrazione si dichiara favorevole a sistemi meno impattanti.
La decisione in seguito all'incontro di ieri, a Imperia, tra il presidente Scajola, il consigliere provinciale delegato all'Entroterra Eliano Brizio e un gruppo ristretto di sindaci formato da Giuseppe Rebuttato (Dolcedo), Massimiliano Mela (Borgomaro) ed Enrico Pira (Pieve di Teco). Nei giorni scorsi un altro incontro, questa volta tra la società proponente e le amministrazioni coinvolte, sempre nel Palazzo della Provincia, accolto dalle proteste di diverse realtà del territorio tese a conservare le caratteristiche ambientali dell'entroterra.
Le caratteristiche del progetto
L'intervento proposto contempla la realizzazione di un parco eolico composto da 32 aerogeneratori di potenza ciascuno pari a 6,20 MW da collocare al di sotto dei crinali montani che da Picco Ritto raggiungono Monte Guardiabella per poi proseguire da Monte le Ciazze fino a croce Mermellina e scendere a Monte Arbozzaro o dell'Olmo passando per il passo del Maro e Monte Moro.
In Ultimo, da Monte Follia saranno interessati i crinali montani che giungono fino a Monte Pian delle Vigne, collocati nei territori comunali di Aurigo, Borgomaro, Castellaro, Cipressa, Dolcedo, Pietrabruna, Pieve di Teco, Prelà e Rezzo, con un conseguente impatto visivo che interesserebbe non solo le aree indicate dal Proponente, ma anche quasi la totalità del territorio della provincia di Imperia e di parte dei territori delle provincie confinanti fino a sconfinare nella vicina Francia.
«Il progetto- specificano dalla Provincia- si caratterizza in particolare per l'altezza delle pale eoliche (oltre 200 metri) che vanno a costituire una rilevantissima modificazione del paesaggio di un ampissimo territorio,come emerge dagli studi di intervisibilità redatte dai tecnici della ditta proponente e dalla necessaria nuova viabilità di cantiere che va solo in parte a reimpiegare le esistenti Strade Provinciali e che costituisce un nuovo grosso "solco" da realizzarsi all'interno di crinali presentanti particolari pregi paesaggistici e naturalistici e al contempo importanti fragilità sotto il profilo idrogeologico.»