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Stalking e istigazione a delinquere contro il virologo Bassetti: 37enne patteggia dieci mesi

Per il prossimo 30 ottobre, in tribunale a Genova sono attese le repliche del pm e l’eventuale definizione del rito alternativo

Stalking e istigazione a delinquere contro il virologo Bassetti: 37enne patteggia dieci mesi
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Ha concordato un patteggiamento a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) e mille euro di multa: C.S., 37 anni originario di Sanremo, ma domiciliato a Trento, accusato di stalking e di istigazione a delinquere nei confronti del virologo genovese Matteo Bassetti, all’epoca dei fatti, il 30 agosto del 2021, direttore della clinica per Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova e simbolo a livello nazionale della campagna vaccinale anti Covid.

Per il prossimo 30 ottobre, in tribunale a Genova

sono attese le repliche del pm e l’eventuale definizione del rito alternativo. I fatti. In concorso con numerose altre persone, molte delle quali non identificate, ha contattato telefonicamente, giorno e notte, il noto medico, utilizzando l’utenza privata che era stata pubblicata il giorno prima sul canale Telegram “Basta dittatura!” (che all’epoca contava circa 40mila iscritti) da un soggetto non identificato, con nickname “Cristina Z. Wanderlust”.

L’invito a molestare Bassetti era contenuto in una conversazione

dal titolo: "Preparazione indirizzi case delle merde criminali”. Nel post si invitavano gli utenti a contattare il medico e a dare conto sul canale “delle azioni vessatorie compiute - si legge agli atti - nonché incitando i membri della chat a porre in essere azioni violente nei suoi confronti”.

Una serie di minacce, condite a molestie

che avrebbe costretto Bassetti ad alterare le proprie abitudini di vita, come limitare l'uso del telefono non rispondendo a numeri sconosciuti e non memorizzati in rubrica, ridurre le occasioni di partecipazione in presenza ai congressi, rinunciare a uscire con la famiglia, ad andare al cinema, alla messa e allo stadio e partecipare a eventi pubblici solo con la vigilanza delle forze dell’ordine.

L’imputato, in particolare, difeso dagli avvocati Luca Fucini e Marco Todaro, di Sanremo

è accusato di aver intrattenuto con Bassetti una comunicazione telefonica di quindici secondi e successivamente di aver pubblicato sul canale Telegram la conferma che il numero apparteneva proprio a lui. Ma non è tutto. Ha anche contattato il medico via chat, rendendo poi noto sul canale: "Ho scritto un messaggio a Bassetti su WhatsApp e mi ha detto che sono stato segnalato alla Digos...senza motivo poiché non gli ho scritto niente di male”.

Fabrizio Tenerelli

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