Presunta combine al Punto e Banco del Casinò, inchiesta chiude con 10 indagati

Le accuse sono, a vario titolo, di: associazione per delinquere finalizzata alla  truffa, peculato e corruzione

Presunta combine al Punto e Banco del Casinò, inchiesta chiude con 10 indagati
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Ha chiuso con 10 indagati l’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Veronica Meglio, di Imperia su una presunta combine al gioco Punto e Banco del Casinò di Sanremo. Le accuse sono, a vario titolo, di: associazione per delinquere finalizzata alla  truffa, peculato e corruzione e riguardano una presunta combine al Casinò di Sanremo, per le vincite facili al gioco del “Punto e Banco”.

Le indagini hanno preso le mosse, nel 2022

dalla registrazione di diverse perdite anomale del Punto Banco. La truffa ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro. Tra gli arrestati figurava il “cartaio” del Casinò, all’epoca di 58 anni, Luigi (Silvio) Carbone, venuto a mancare nel corso delle indagini.

La casa da gioco, dopo aver ricevuto dalla Procura di Imperia i primi riscontri delle indagini, sospese subito Carbone, al quale venne concessa, come prevedono la legge e i regolamenti interni, la possibilità di fornire spiegazioni rispetto al proprio anomalo operato.

Spiegazioni ritenute troppo generiche e poco convincenti. Da qui la decisione del provvedimento più drastico: il licenziamento. Gli altri indagati sarebbero tutti giocatori. Carbone era accusato di aver segnato le carte utili con delle lievi abrasioni sul dorso.

Di seguito i nomi degli imputati che vennero raggiunti da misura cautelare

In carcere finirono il cartaio e il capo

A capo dell'organizzazione truffaldina c'era Francesco Ricotta, 67 anni, nato a Riesi (Caltanissetta), ma residente a Grugliasco (Torino), considerato la mente dell’organizzazione e Luigi Carbone, detto Silvio, 58 anni, nato e residente a Sanremo (Imperia), il braccio destro della presunta combine, il cartaio del Casinò.

Sono finiti agli arresti domiciliari in quattro

Sono quattro i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari: Michele Rubino, 64 anni, nato a Ripacandida (Potenza) e residente a Rivoli (Torino); RaffaeleLeonardo Ferri, 73 anni (chiamato “il vecchio”), nato a San Severo (Foggia), ma residente a Carrara; Luigi Betti, 47 anni, nato a Moncalieri (Torino), ma residente a Nichelino (Torino) e Antonio Del Core, 58 anni, nato a Battipaglia (Salerno), ma residente a Sanremo (Imperia).

L’obbligo di dimora è sta disposto nei confronti di altri quattro

La misura attenuata dell'obbligo di dimora è stata decisa per Franco De Matteis, 60 anni, nato a San Severo (Foggia) e residente a Grugliasco (Torino); Islam Amirul, 41 anni, nato in Bangladesh e domiciliato a Sanremo (Imperia); Luciano Rossi, 51 anni, nato in Svizzera, ma residente Villarbasse, in provincia di Torino) ed Emilio D’Eliso, 53 anni, nato e residente a Rivoli (Torino).

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