LE CONTESTAZIONI MOSSE AI MEDICI

Risarcimento dopo morte per colpa medica, il legale: "Agito affinché non accada mai più"

“Con la loro iniziativa giudiziale, i miei Assistiti hanno voluto evidenziare alla Asl ciò che è successo affinché non accada mai più"

Risarcimento dopo morte per colpa medica, il legale: "Agito affinché non accada mai più"
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Con la loro iniziativa giudiziale, i miei Assistiti hanno voluto evidenziare alla Azienda Sanitaria ciò che è successo affinché non accada mai più. Considerati il fine più alto e soprattutto la perdita di una persona cara, ben poca rilevanza può avere il risarcimento liquidato in loro favore”.

Lo afferma, in una nota, l’avvocato Giovanni Giorgino

che assiste la famiglia della donna di 67 anni morta nel 2017, in seguito all’adesione di una arteria da parte medici. L’Asl ha liquidato un risarcimento di 908mila euro.

La coronarografia - aggiunge il legale - è stata eseguita non durante un ricovero d’urgenza, ma era stata programmata mesi prima. È questa la prima delle contestazioni che abbiamo mosso all’operato medico: l’aver prescritto un esame estremamente invasivo e gravato da complicanze irreversibili senza che vi fossero particolari necessità di urgenza e tanto meno di emergenza; ossia, soltanto dopo una semplice visita cardiologica e un test da sforzo nonché senza aver prima aver proposto alla paziente degli esami strumentali per immagini meno invasivi e meno rischiosi”.

Prosegue il legale: “Altra contestazione mossa all’operato medico, quella di aver comunque proseguito l’esame coronografico malgrado l’arteria coronaria della paziente presentasse una conformazione anatomica che imponeva di interrompere l’operazione. Quindi l’aver adottato delle manovre operatorie incaute, causa diretta della lesione che poi ha condotto alla decesso della paziente”. L

’avvocato sottolinea ancora una volta che

"L’interesse principale che anima i miei assistiti è soltanto quello di evitare che sia dato risalto in modo non corretto a quanto è successo. Ogni loro iniziativa, infatti, è stata posta in essere affinché simili errori non vengano più commessi. Nessun importo risarcitorio può infatti valere la vita di una moglie, madre e nonna”.

Fabrizio Tenerelli

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