OMICIDIO PRETERINTENZIONALE

Muore annegato per evitare aggressione: imputato smentito da 3 testimoni

Al momento di essere esaminato aveva dichiarato di essere stato colpito alla testa da una pietra e di essere poi caduto a terra

Muore annegato per evitare aggressione: imputato smentito da 3 testimoni
Pubblicato:

E’ stato smentito da tre testimoni, un tunisino e due nigeriani: Fortune Nworji, il nigeriano di 29 anni, a processo con l’accusa di omicidio preterintenzionale per aver causato la morte del connazionale Osakpolor Omoregie, annegato il 29 maggio del 2019 a Ventimiglia dopo essersi gettato in mare, pare nel tentativo di sfuggire all’aggressione di un gruppo di tre stranieri, due dei quali risultano al momento irreperibili.

Al momento di essere esaminato, davanti alla Corte d’Assise

aveva infatti dichiarato di essere stato colpito alla testa da una pietra e di essere poi caduto a terra. Ha anche aggiunto di aver visto altri uomini rincorrere lo straniero, che poi si è gettato in mare morendo annegato in quanto non sapeva nuotare.

Secondo i tre testi di oggi, tuttavia, Nworji

sarebbe sì stato colpito alla testa da una pietra, ma poi si sarebbe messo all’inseguimento del connazionale. Successivamente è stata ascoltata come teste anche Claudia Regina, all'epoca dei fatti responsabile della gestione dei centri di accoglienza per richiedenti asilo, ad Imperia, della cooperativa Jobel, alla quale l’imputato ha detto di essersi rivolto per chiedere supporto, subito dopo i fatti, ferito e sanguinante. L’udienza è stata poi aggiornata al prossimo 19 febbraio.

Fabrizio Tenerelli

Seguici sui nostri canali
Necrologie