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Il caso
Droga e telefonini lanciati all'interno delle mura del carcere di Valle Armea
Importante rinvenimento da parte delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria
Importante rinvenimento da parte delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria
Droga e telefonini lanciati in carcere
Importante rinvenimento da parte delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria del carcere di Valle Armea, a Sanremo
. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario della Liguria Vincenzo Tristaino, il quale informa che “sono stati sequestrati 15 grammi di droga e due cellulari lanciato dall'esterno: alcuni soggetti sono entrati in un terreno, hanno scavalcato un cancello portandosi sotto il muro di cinta per lanciare i due involucri, di cui uno rinvenuto all'interno del muro ed uno sul camminamento del muro di cinta”. “È senza sosta il lavoro delle donne e gli uomini della polizia penitenziaria sanremese”, ha concluso il sindacalista, che rivolge il plauso del SAPPE ai poliziotti in servizio a Valle Armea.
Il Segretario Generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, Donato Capece, evidenzia che “nelle carceri italiane il 30% circa dei detenuti è tossicodipendente ed anche più del 20% degli stranieri ha problemi di droga e che nonostante l'Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all'avanguardia per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all'esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi. E’ utile ricorda, ha commentato ancora, che anche nell’ultima relazioni al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024 è emerso come lo scenario della diffusione e del consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia è caratterizzato da trend in aumento: in rapporto sia ai consumi, sia ai reati penali in violazione del “Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”, sia alla domanda di trattamento. Fatto, questo, che coinvolge anche la popolazione detenuta, per cui il SAPPE rinnova percorsi di formazione ed aggiornamento professionale ad hoc per il personale della Polizia Penitenziaria”.