Le scarpe dei portalettere di Poste Italiane diventeranno tappeti per le aree gioco dei bambini
"Scarpa vecchia fa buon gioco" è l'iniziativa di Poste Italiane che ricicla le calzature dismesse dei suoi dipendenti
"Scarpa vecchia fa buon gioco" è l'iniziativa di Poste Italiane che ricicla le calzature dismesse dei suoi dipendenti per trasformarle in pavimento antiurto nei parchi gioco dei bambini. L'iniziativa si sta estendendo ai dipendenti di tutte le sedi di Poste Italiane. I primi pavimenti verranno realizzati negli asili aziendali di Poste Italiane a Roma e Bologna.
Michele Scelza: "Calzature vengono raccolte ogni due mesi nei centri Poste in tutta Italia"
Le scarpe dei portalettere diventeranno il morbido pavimento delle aree gioco per i bimbi dell’asilo. Grazie alla creatività e alla coscienza ecologica di alcuni dipendenti di Poste Italiane è nato il progetto "Scarpa vecchia fa buon gioco" per riciclare e le calzature ormai dismesse degli addetti del recapito di Poste Italiane e trasformarle in materiale per la pavimentazione antiurto in dotazione ai parchi giochi per bambini.
Le calzature da riciclare in Liguria confluiscono al Centro logistico di Genova Aeroporto, da cui partono i camion con centinaia di scarpe usate, pronte ad intraprendere una nuova vita per un sistema che a regime porterà al riciclo di oltre 25.000 scarpe ogni anno.
«Abbiamo deciso di recuperare le calzature antinfortunistiche giunte a fine vita che Poste fornisce ai portalettere e al personale impiegato negli stabilimenti logistici e la trasformazione di queste in materiale per la pavimentazione antiurto in dotazione ai parchi giochi per bambini come quelli che si trovano nei nostri asili aziendali Poste Bimbi a Roma e a Bologna - spiega Michela Scelza responsabile Gestione Operativa di Poste Italiane nel Nord Ovest -. Le calzature vengono raccolte ogni due mesi nei centri logistici di Poste dislocati in tutta Italia e trasportate presso il Centro di smistamento della corrispondenza di Ancona, dove vengono prelevate e preparate per un nuovo utilizzo».
Cinquanta metri di pavimentazione ogni 5.500 kg di calzature
È stato calcolato che per 5.500kg di calzature saranno realizzati 50 metri quadri di pavimentazione; le prime piastrelle verranno installate negli asili di Roma e Bologna. Inoltre, l’Azienda continua il suo impegno verso la transizione green e includerà a breve in questo progetto i caschi dei portalettere e le divise usate. L’iniziativa si muove nel segno della tradizionale attenzione di Poste Italiane alle esigenze dei cittadini e in coerenza con la sua storica vocazione di azienda socialmente responsabile che aderisce ai principi internazionali ESG, promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.
La genesi dell'iniziativa Scarpa vecchia fa buon gioco
L’idea, avviata prima in fase sperimentale e adesso diventata strutturale, è nata grazie a “Insieme 2024 Sustain & Innovate”, il contest sviluppato da Poste per raccogliere i suggerimenti dei lavoratori su come migliorare le attività svolte in azienda sui temi dell’innovazione e della sostenibilità. Un gruppo di otto dipendenti provenienti da diverse località italiane ha pensato di riciclare le calzature antinfortunistiche in dotazione ai portalettere e al personale dei centri di recapito e di distribuzione per convertirle nelle piastrelle antitrauma che rivestono le aree dedicate ai bimbi. Mettendo insieme professionalità e conoscenze, i promotori del progetto, che ha preso il nome di Scarpa vecchia fa buon gioco, hanno fatto in modo che questo processo potesse essere integrato nell’articolata organizzazione della logistica di Poste.
"Il riciclo e la conseguente riduzione dell’impatto sulle discariche italiane fanno di Scarpa vecchia fa buon gioco un fiore all’occhiello della transizione green a cui Poste Italiane vuole contribuire in modo deciso - si legge in una nota di Poste - La transizione verde, un complesso percorso di cambiamento delle abitudini di produzione, consumo e vita, ha come obiettivo l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050, con l’aumento dell’efficienza energetica di consumi e di produzione da un lato e la sostituzione di combustibili e carburanti fossili con alternative rinnovabili dall’altra. In questo contesto, Poste italiane mira a portare a zero le sue emissioni di gas serra entro il 2030, con 20 anni di anticipo sul resto d’Europa e del mondo. In più, con l’aiuto dei propri dipendenti, si impegna a sviluppare idee nell’ambito dell’innovazione sostenibile".