Achille Lauro spedisce ai giornali la lettera scritta dalla mamma
"Lauro è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli, ma che ho accolto come tali"
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L'originale strategia di comunicazione di Achille Lauro, mai come in questi giorni ai vertici di una nuova popolarità, sempre eccentrica, ma meno algida e più intima del passato, la notte scorsa ha coinvolto direttamente la madre, Cristina Zambon, di origini venete ma da decenni residente a Roma. Direttamente dal suo indirzzo email, in prima persona il cantante ha inviato ai giornali questa lettera, che segue di pochi giorni quella di una ex fidanzata alla quale è rimasto molto legato.
Achille Lauro (vero nome Lauro De Marinis) è stato sempre molto legato alla madre, che oggi ha un ruolo nel cda nell'azienda dell'artista.
Ecco la lettera della mamma di Achille Lauro
"Cari giornalisti - scrive Achille Lauro - le canzoni a volte non sono solo semplici canzoni. Sono la nostra storia. Questa è “Incoscienti Giovani” raccontata da chi l’ha vissuta, stasera da mia Madre"
“Lauro ha sempre avuto una fissazione per la scrittura.
La mattina, quando mi svegliavo, entravo in camera sua e lo trovavo ancora sveglio a scrivere. Lo sgridavo perché non dormiva mai. Aveva solo 11 anni.
Si imbarazzava, nascondeva i fogli. Non ha mai detto “scrivo canzoni” o “voglio fare il cantante”, ma ho capito presto che per lui scrivere era un modo per superare momenti difficili.
In mezzo a tutto quello che abbiamo vissuto, ho sempre cercato di insegnargli cosa fosse l’amore, convinta che chi impara a seguire quel faro, presto o tardi, riconosca la strada.
E così è stato.
Lauro è cresciuto in casa con ragazzi che non erano miei figli, ma che ho accolto come tali.
Figli di storie difficili e case famiglia dove io facevo volontariato.
È cresciuto insieme alle ragazze di strada, ricordo quando andavo di notte sui marciapiedi con Don Giovanni a convincerle a scappare da quella vita e a trovare un posto sicuro, e molte volte, restavano a casa nostra.
È cresciuto con i suoi amici, ragazzi con famiglie inesistenti, errori alle spalle, rabbia dentro.
Li conosco tutti. Sono stati come figli anche per me.
Giovani incoscienti, ma con un grande cuore.
Oggi Lauro è adulto e insieme cerchiamo di sostenere tutti quei posti dove ci sono ragazzi che hanno bisogno: dagli ospedali, alle comunità e ovunque ci sia necessità.
Sono grata di tutto questo e di vedere che oggi lui non si dimentica di chi ha bisogno e di chi era come lui.
Nonostante tutto quello che abbiamo passato, Lauro ha riconosciuto quel faro e ha imparato l’unica cosa che conta realmente: l’importanza di amare e il bisogno di tutti noi di essere amati.
Se quei ragazzi non avessero conosciuto l’amore, incluso mio figlio, forse si sarebbero persi in cerca di quell’amore che non avrebbero mai trovato.”
Mamma