Il ponte spacca anche il centro destra: «Coalizione litigiosa e arrogante»

PD all'attacco: i dem denunciano una coalizione di centro destra che scricchiola di fronte all'abbattimento (posticipato) del ponte dell'ex ferrovia.

PD all'attacco: coalizione di centro destra cade sul ponte dell'ex ferrovia

Non è passata, infatti, inosservata l'assenza del sindaco di Taggia, Mario Conio, vicepresidente della provincia di Imperia, al tour del governatore ligure Marco Bucci nella Riviera dei Fiori. Assenza pesante che il presidente Claudio Scajola ha attribuito all'inquietudine del primo cittadino taggese riguardo alle gestione della demolizione (e ricostruzione) del ponte dell'ex ferrovia, ora pista ciclabile, che collega le sponde armesi e rivedi del Torrente Argentina. E, d'altra parte, le parole con le quali il sindaco ha salutato la visita lasciano trasparire un po' di maretta «Visita imbarazzante ed inopportuna» di chi "si sostituisce con leggerezza ai tecnici senza avere conoscenza e consapevolezza dell’opera". 

«Non merita troppa attenzione chi paragona i problemi di portata del torrente Prino con quelli dell'Argentina - Deborah Bellotti ed Edoardo Verda Consiglieri PD Imperia e  Davide Caldani consigliere PD Taggia - e chi, per contro, risponde con insulti o proponendo la realizzazione di piattaforme galleggianti.  A chi chiede interventi concreti e puntuali come la fibra ottica ferma da anni si risponde con il consueto elenco delle incompiute da lustri, Carcare-Predosa e via progettando. O sull'eolico dove un presidente di Regione parla di "progetti da valutare secondo l'impatto" quando il suo compito è pianificare le "aree idonee" e terminare al più presto il Piano energetico regionale 2030 per non mancare l'obiettivo stabilito da UE e Governo, semplicemente attuando una legge che glielo chiede».

«Litigiosi e arroganti»

«Insomma, la ricerca spasmodica del consenso immediato sta stravolgendo il senso del ruolo pubblico, quello della programmazione, del confronto leale, della separazione tra parte tecnica e amministrativa - ancora i dem -. In questa gara senza esclusione di colpi a chi la spara più grossa le voci ragionevoli diventano rade e troppo poco "social" per avere il giusto appeal. Si elargiscono contributi ancora prima di programmare le scelte o si compiono scelte infrastrutturali non sulla base delle esigenze tecniche, di mobilità e di sicurezza ma del mito post futurista della "velocità". Il Sindaco di Taggia - che per inciso sarebbe pure il vicepresidente della provincia - parla di "sorrisi e pacche sulle spalle senza considerare i problemi della comunità". Mettendo il dito sulla piaga delle divisioni interne di una coalizione litigiosa che dai comuni alla Regione, passando per la Provincia, ha dimostrato - al di la della retorica sulle "grandi opere"  approssimazione e arroganza».

L'appello all'unità e il "giallo" sulla riapertura

Dal canto suo, il sindaco di Taggia invita a una maggiore unione - e condivisione con i cittadini - proprio nei momenti di crisi. Resta da chiarire il "giallo" sui motivi della riapertura del ponte. Chiuso dal 5 giugno, sarà riaperto dal 28, fino al primo settembre., data in cui ripartiranno i lavori, con i fondi PNRR stornati a causa dei ritardi "coperti" da Regione Liguria che è il soggetto attuatore. Mercoledì scorso, al termine della riunione con l'assessore regionale Giacomo Giampedrone, era stato comunicato che il rinvio dei lavori nasce dalla necessità di evitare poco probabili, ma possibili, sversamenti in mare, nel pieno della stagione balneare, dovuti allo scollegamento e al riallaccio del collettore fognario che corre sotto il ponte. Lo stesso pomeriggio, nell'assemblea dei sindaci, il presidente della provincia Scajola si è assunto la paternità del rinvio, in seguito a un colloquio con l'assessore Giampedrone.