Capodoglio al largo di Vallecrosia: studentessa liceale raccoglie dati scientifici e li fornisce all’Istituto Tethys

Non appena avvistato il cetaceo, Sara ha iniziato a raccogliere dati scientifici, scattando fotografie e realizzando video

Capodoglio al largo di Vallecrosia: studentessa liceale raccoglie dati scientifici e li fornisce all’Istituto Tethys
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Nella mattinata di domenica 29 giugno, durante un’escursione in barca, Stefano Fullone e sua figlia Sara hanno avvistato un esemplare di capodoglio a circa 20 miglia dalla costa di Vallecrosia.

“Era in superficie a respirare dopo un’immersione profonda durata circa 50 minuti”, racconta Sara, studentessa liceale con una forte passione per i cetacei. Lo scorso anno ha partecipato al programma di citizen science dell’Istituto Tethys, nell’ambito del progetto di ricerca CSR- Cetacean Sanctuary Research, con base a Portosole, Sanremo. “Durante la settimana trascorsa a bordo della Pelagos con i ricercatori, ho appreso che quest’area è un’importante zona di alimentazione per i maschi adulti e subadulti di capodoglio, che alternano lunghe immersioni – profonde alcune centinaia di metri e della durata di quasi un’ora – alla ricerca di calamari mesopelagici, a pause in superficie di circa 15 minuti”.

Non appena avvistato il cetaceo, Sara ha iniziato a raccogliere dati scientifici, scattando fotografie e realizzando video. Appena prima di immergersi l’animale ha defecato e padre e figlia sono riusciti a raccogliere un campione delle deiezioni. Una volta tornata a terra, Sara ha prontamente inviato le immagini a Sabina Airoldi, responsabile del progetto CSR di Tethys nel Santuario Pelagos, che ha confrontato le fotografie con il catalogo dell’Istituto.

“Si tratta di BseaG, un maschio di circa 13 metri a cui il nome è stato dato dalla società di consulenza strategica BCG-Boston Consulting Group e che abbiamo avvistato più volte negli ultimi anni”, conferma Airoldi. “Grazie alla tempestiva raccolta delle feci, Stefano e Sara hanno dato un contributo prezioso alla ricerca scientifica. Il materiale verrà infatti analizzato anche nell’ambito di BLUESCAPE, un progetto finanziato da Pelagos Initiative, che coinvolge l’Istituto Tethys e l’Università della Corsica come partner, e che vede il Politecnico di Milano in qualità di capofila; ha come obiettivo quantificare il contributo del Santuario Pelagos in termini di sequestro e flussi di carbonio (componente di uno dei principali gas serra) e di conseguenza nella mitigazione dei cambiamenti climatici”.

Un esempio virtuoso di collaborazione tra cittadini e scienziati accomunati dall’intento di aumentare le conoscenze e preservare la biodiversità del nostro mare.

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