CASO COLONIE FELINE A PIGNA

L'ordinanza che vieta di sfamare i gatti, Stefani: "Firmata in passato, ma è ancora in vigore"

"Esistono normative ben precise, sia a livello nazionale che regionale, che tutelano i gatti liberi e le colonie feline"

L'ordinanza che vieta di sfamare i gatti, Stefani: "Firmata in passato, ma è ancora in vigore"
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Non avevo intenzione di intervenire pubblicamente, ma a seguito dei numerosi contatti ricevuti in questi giorni, ritengo doveroso chiarire la mia posizione.

Chi mi conosce sa che non ho particolare dimestichezza con il mondo felino

ma una cosa è certa: esistono normative ben precise, sia a livello nazionale che regionale, che tutelano i gatti liberi e le colonie feline. In particolare:

Legge Nazionale n. 281 del 14 agosto 1991 – Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. Riconosce e tutela le colonie feline, affidandone la gestione ai Comuni in collaborazione con le ASL e le associazioni animaliste;

Legge Regionale Liguria n. 23 del 22 giugno 2000 – Norme per la tutela degli animali e prevenzione del randagismo. Recependo i principi della normativa nazionale, ne rafforza l’applicazione sul territorio ligure.

L’articolo pubblicato giovedì 31 luglio su La Riviera

riporta alcune dichiarazioni attribuite al Sindaco, o comunque riconducibili all'Amministrazione comunale. In merito, mi preme precisare che l’ordinanza citata è tuttora in vigore, anche se non firmata di recente, e non risulta essere mai stata revocata.

Il giornalista ha contattato anche me

e ciò che ho potuto confermare è che, in data 7 maggio 2025, la minoranza consiliare ha presentato un’interpellanza relativa alla situazione delle colonie feline, nella quale si chiedeva di intervenire concretamente e di ripristinare la convenzione con l’Asl, sospesa ormai da oltre due anni.

In particolare, l’interpellanza chiedeva di conoscere la posizione ufficiale dell’Amministrazione in merito a:

1. La tutela delle colonie feline presenti sul territorio comunale, in conformità con la normativa vigente;

2. Eventuali iniziative già adottate o in fase di definizione per il censimento, la gestione e la cura delle colonie;

3. Le modalità di coordinamento previste tra Comune, ASL veterinaria e volontari locali, al fine di garantire una gestione corretta, trasparente e rispettosa degli animali.

Ritengo che le Associazioni, una volta letto l’articolo, abbiano fatto semplicemente il loro dovere. E, ad essere sincera, credo che al loro posto avrei agito nello stesso modo.

Allo stesso tempo, ritengo giusto che — alla luce di quanto accaduto — la minoranza consiliare continui a monitorare con attenzione l’evolversi della situazione, a fare chiarezza su quanto accaduto e a farsi tramite con le Associazioni per individuare, insieme, le modalità più adeguate per affrontare e risolvere concretamente il problema.

Patrizia Stefani (consigliere comunale di minoranza a Pigna)

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