il caso

Un imperiese di 37 anni arrestato in Kenya per produzione e detenzione di droga

L’Ambasciata d’Italia in Kenya si è attivata per fornire assistenza al connazionale Giulio Gianardi, anche attraverso il consolato di Mombasa

Un imperiese di 37 anni arrestato in Kenya per produzione e detenzione di droga
Pubblicato:
Aggiornato:

Produzione e detenzione di droga è l’accusa contestata a un imperiese di 37 anni, Giulio Gianardi, che è stato arrestato in Kenya, nella cittadina costiera di Ukunda, più precisamente a Diani, nella contea di Kwale.

Giulio Gianardi sospettato di coltivare cannabis

Secondo quanto riportato dall’Ansa Giulio (o Giuliano secondo fonti di stampa keniota) Gianardi, in base a quanto riferito dalla Direzione delle indagini anti-crimine del Paese africano, è stato trovato all’interno di un laboratorio per la coltivazione di quella che si ritiene essere cannabis. L’Ambasciata d’Italia in Kenya si è attivata per fornire assistenza al connazionale, anche attraverso il consolato di Mombasa.

Arrestato anche un presunto complice keniota

Con Gianardi è stato arrestato anche un cittadino  keniota, Moses Nanoka Egadwa. I due - secondo quando fatto trapelare da fonti di polizia keniote -  sono stati trovati in possesso di attrezzature di laboratorio e sostanze chimiche utilizzate nella produzione di stupefacenti, nonché di materiali di confezionamento contrassegnati con nomi di note sostanze stupefacenti.

I due sospettati sono attualmente detenuti in custodia cautelare in carcere, in attesa dell'udienza preliminare e delle accuse formali in tribunale.

La locale direzione anticrimine keniota (DCI) questa mattina ha  rivelato che il 37enne italiano e il keniota sono stati arrestati dopo giorni di sorveglianza segreta nel villaggio di Mwabungo, a Ukunda. Nelle foto che riportiamo qui, condivise dalla DCI, si vede la proprietà di lusso, protetta da alte mura di mattoni e da un cancello apparentemente sorvegliato, dietro il quale sono state trovate sostanze chimiche utilizzate nella produzione di stupefacenti.

Secondo quanto riferito, gli investigatori dell'Unità Anti-Narcotici e la polizia keniota hanno effettuato un'irruzione nella proprietà che si estende su circa un acro. "Oltre alle sostanze chimiche recuperate - riportano i media locali -  gli investigatori hanno anche scoperto che una parte del complesso veniva utilizzata per coltivare quella che si ritiene essere cannabis, aggiungendosi alla crescente lista di prove che indicano un'attività illegale di lunga durata".

"Il Servizio di Polizia Nazionale ha ribadito il suo impegno a smantellare le reti della droga e a proteggere le comunità keniane dagli effetti dannosi degli stupefacenti e del traffico illegale di droga", ha dichiarato in una nota il DCI.

NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO

F.T.

Necrologie