L’81ª commemorazione dell'eccidio di Sospel ricorda i «martiri dell’Albaréa»
Quindici partigiani, 11 italiani e 4 francesi catturati dopo aspri combattimenti e sottoposti a tre giorni di torture, furono fucilati

Come ogni anno, il piccolo paese dell’entroterra della Costa Azzurra si stringe intorno al memoriale dell’Albaréa per ricordare il massacro avvenuto il 12 agosto 1944.
Quindici partigiani, undici italiani e quattro francesi
catturati dopo aspri combattimenti e sottoposti a tre giorni di torture, furono fucilati nei pressi del paese pochi giorni prima della liberazione della zona. La storia dell’eccidio, i nomi delle vittime e la toponomastica del luogo fungono ancora oggi da richiamo e quale monito per le nuove generazioni.
L’81ª edizione della commemorazione si è svolta come da tradizione il 12 agosto
con un programma consolidato negli anni scandito da orari abituali: alle ore 9 accoglienza da parte dell'amministrazione comunale di Sospel e saluti di benvenuto davanti al municipio della piccola cittadina francese.
Da qui i partecipanti, dopo aver percorso il breve tragitto in corteio
fino all' luogo della cerimonia ufficiale presso il “Tertre des Fusillés” hanno ascoltato gli interventi delle autorità civili e militari. Si è poi tenuta celebrazione religiosa con la messa in suffragio dei martiri nella cattedrale di Saint-Michel. Infine la cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d'alloro e la benedizione del monumento presso il cimitero comunale dove in conclusione vengono suonati i due inni nazionali, fatto che , insieme alle bandiere delle due nazioni, evidenzia ulteriormente il carattere istituzionale e transfrontaliero della giornata.
Le ricerche storiografiche e le ricostruzioni pubblicate
ricordano che i prigionieri, la cui maggioranza erano italiani originari di paesi liguri oltre ad alcuni partigiani francesi locali, furono torturati per giorni e poi uccisi a raffiche di mitra in un capannone vicino alla stazione.
La cerimonia odierna ha confermato la forte partecipazione istituzionale e civica
delegazioni francesi e italiane, associazioni partigiane e d'arma, rappresentanti delle amministrazioni locali, dipartimentali e regionali si sono alternate nei saluti e nelle deposizioni di omaggi floreali. L’atmosfera, come ogni anno, è stata di grave solennità: alla lettura dei nomi la platea a risposto con: «Mort pour la Liberté / Morto per la Libertà», mentre il saluto degli stendardi e i gagliardetti delle associazioni hanno scandito il rito civile e religioso. Il sindaco di Sospel, Lorenzi durante la cerimonia ha in più riprese evidenziato che: "bisogna continuare a ricordare l’eccidio di Sospel, una tra gli episodi di più inaudita violenza inflitta alla resistenza e alle popolazioni locali nei mesi che precedettero la liberazione" perché alimentare cerimonie come quella in ricordo dei martiri dell’Albaréa, serve non solo a onorare i caduti, ma anche a riproporre il valore della resistenza contro la violenza totalitaria, l’importanza del dialogo transfrontaliero e la necessità di tramandare ai giovani la consapevolezza storica."
A rappresentare la città di Ventimiglia e l'amministrazione
di cui ha portato i saluti ai presenti, il consigliere comunale di opposizione Nico Martietto accompagnato dal gonfalone cittadino e dagli agenti della polizia locale. Per l'A.N.P.I. erano presenti il consigliere regionale Enrico Ioculano e il presidente Franco Molinari.
Presente anche una delegazione dell'A.N.A., Associazione Nazionale Alpini sezione di Ventimiglia, con il capo nucleo Sino Spanò e i soci Dario Canavese e Gianfranco Maggioni. Hanno chiuso la delegazione ventimigliese i soci dell'A.N.F.I., Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia sezione di Ventimiglia presenti con il vice presidente Innocenzo Ilario e i soci Luciano Mottola, Andrea Vitulano, Pietro Gallo e Massimo Biancheri.






