Cervo, il Festival di Musica da Camera incontra la Scuola San Giorgio

“La musica come antidoto all’impoverimento culturale”

Cervo, il Festival di Musica da Camera incontra la Scuola San Giorgio
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Una delle iniziative più interessanti a margine del Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo è, quest’anno, il progetto delle residenze. Diversi musicisti ospiti del cartellone hanno accettato di incontrare il pubblico nel pomeriggio del concerto per parlare del programma e rispondere a domande sulla musica, sul loro metodo di studio e molto altro. Un format che sta ottenendo sempre più successo, attirando non solo spettatori adulti, ma anche studenti delle scuole musicali del territorio, in particolare della Scuola Musicale San Giorgio di Cervo, da anni “braccio operativo” del Festival.

Una scuola per tutte le età

La San Giorgio conta circa 120 allievi, senza limiti di età: dai neonati fino alla terza età. Da decenni opera a Cervo, ma il suo raggio d’azione si estende da Laigueglia a Imperia. Una presenza che, insieme al Festival Internazionale di Musica da Camera, contribuisce a rendere Cervo un vero e proprio borgo della musica.

“Ufficialmente – spiega Maurizio Pettigiani, insegnante e coordinatore delle attività – siamo nati nel 1995, quindi festeggiamo trent’anni di vita. Però un primo nucleo si era formato già alcuni anni prima, su iniziativa di Lina Cha, attuale sindaca, e di Antonio Rostagno”.

Quest’ultimo, scomparso prematuramente, è stato un insigne musicologo, docente alla Sapienza di Roma e autore di studi su Verdi e Mariani, sulla musica strumentale italiana dell’Ottocento e su Schumann.

Corsi e attività

La scuola propone corsi di pianoforte, chitarra classica e moderna, violino, violoncello, percussioni, batteria, corno, tromba e canto. Sono previsti anche corsi collettivi: una piccola orchestra, un coro, un complesso di percussioni e lezioni per fasce d’età, soprattutto per i più piccoli.

Il legame con il Festival

Da alcuni anni la Scuola è legata al Festival grazie alla volontà della sindaca Cha di trasformare l’evento in un’occasione di formazione per i cittadini. “Abbiamo pensato di far partecipare attivamente gli allievi – racconta Pettigiani – inizialmente presentavano i concerti dal vivo nell’Oratorio di Santa Caterina, poi con il Covid siamo passati alle partecipazioni online, che proseguono ancora oggi”.

La novità 2025 sono le residenze: “Fino allo scorso anno erano una o due a stagione, quest’anno sono molte di più – sottolinea Pettigiani – e il coinvolgimento è maggiore”.

Guardando al futuro

“L’obiettivo – afferma la presidente della Scuola, Lucia Trucco – è combattere l’impoverimento culturale attraverso la musica e la riflessione intorno ad essa. La nostra scuola è nata proprio per dare a tutti la possibilità di avvicinarsi alla musica”.

Tra i progetti in cantiere, anche un direttivo giovani: “È un modo – spiega Pettigiani – per dare loro maggiore responsabilità e spingerli a costruire progetti in autonomia”.

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