Il sindaco di Diano Marina,Cristiano Za Garialdi, risponde a al Circolo Acquarone di Rifondazione Comunista che, con una nota diffusa alla stampa, accusava, in sostanza, l’amministrazione di doppio standard, vietando – a loro direi – le esibizioni degli artisti di strada, quando si è atteso parecchio prima di vietate la balneazione nella Città degli Aranci.
Sindaco risponde: “Nessun divieto per gli artisti di strada. Piuttosto regole”
«Sul divieto di balneazione mi sono già espresso e lo farò nuovamente lunedì sera, in occasione del consiglio comunale monotematico – scrive il sindaco – Ma in generale vorrei ribadire che i divieti vanno letti e compresi, insieme alle norme che li determinano».
«Per quanto riguarda gli artisti di strada, per esempio, le esibizioni non sono vietate in assoluto, bensì sono consentite in aree predeterminate – aggiunge riferendosi alla critica per il presunto divieto alle esibizioni -. Non si tratta quindi di divieto, bensì di regolamentazione. Il contesto è quello della tutela del centro storico, in virtù del quale si limitano le manifestazioni non calendarizzate e quindi più difficilmente gestibili. Come ha già precisato il Consigliere Brunazzi, in occasione della presentazione del Regolamento di polizia e decoro urbano, la libertà di chi fa spettacolo finisce dove inizia quella di chi, seduto a un tavolo o in un esercizio commerciale, deve poter scegliere di non assistervi. Inoltre non essendo programmati e autorizzati nelle specifiche tecniche, questi eventi rendono difficile mantenere un adeguato livello di sicurezza, soprattutto in mezzo alla gente e ai dehors dei locali. Per questo sono state individuate aree in cui possono esibirsi – anche se sono terrapiattisti (curiosamente invisi a Rifondazione comunista) – senza creare assembramenti, tali da turbare ordine pubblico e sicurezza urbana, e senza limitare la possibilità di fruizione dello spazio pubblico»
«Rifondazione Comunista – conclude – vive in un mondo in cui le norme si possono applicare “in sordina” e solo quando viene comodo a loro, ma il mondo reale è un’altra cosa».