Al Casinò l’omaggio ai 2500 anni di Napoli con Giovanni Paonessa e il Maestro Maglione

L'evento il 23 settembre per ricordare i 2500 anni dalla fondazione di Napoli

Al Casinò l’omaggio ai 2500 anni di Napoli con Giovanni Paonessa e il Maestro Maglione

Il 23 settembre per ricordare i 2500 anni dalla fondazione di Napoli in collaborazione con la Fondazione Casa di Murolo due ospiti d’eccezione che rappresentano la cultura partenopea. Giovanni Paonessa illustrerà il libro:” Roberto Murolo-Qui fu Napoli” (De Nigris editore). Il Maestro Mario Maglione presenterà il suo volume “Ove canta o’ Core (De Nigris Editore) e interpreterà alcuni dei brani più intensi del repertorio del Maestro Murolo.

“Tra il 24 dicembre 1931 ed il 1° gennaio 1934, su iniziativa di alcuni poeti e musicisti napoletani tra i quali Ernesto Murolo ed Ernesto Tagliaferri, nelle sale del Casinò di Sanremo si tenne il primo Festival della canzone napoletana. Sì, proprio così. Il primo Festival di Sanremo fu, in realtà, una vetrina per presentare le canzoni napoletane che spopolavano in occasione della festa di Piedigrotta. Il legame straordinario tra Napoli e Sanremo è rafforzato ogni giorno dalle onde del mare che bagna entrambe le città e dalla musica che le unisce idealmente, sin dalle origini.

La città di Napoli festeggia quest’anno un compleanno impegnativo. Non è da tutti raggiungere i duemilacinquecento anni di età dichiarando “Ottanta voglia di cantare”, il titolo dell’album della definitiva consacrazione di Roberto Murolo.

La Fondazione a lui dedicata ha inaugurato, pochi mesi fa, la Casa Museo Murolo e intorno a questo evento è costruito il racconto edito da Armando De Nigris Editore: Roberto Murolo. Qui fu Napoli, il 23 settembre farà visita alla città scelta da Ernesto per dare un carattere nazionale e internazionale alla canzone napoletana. E, dopo quasi un secolo, le sale del Casinò saranno ancora aperte per celebrare il ricordo di Roberto.” Dice Giovanni Paonessa

Afferma Mario Maglione: “È veramente un grande piacere ritornare al teatro dell’opera del Casino di Sanremo per celebrare i 2500 anni della fondazione della mia amata città “Napoli” e presentare il mio libro edito da De Nigris!

Portare la mia voce, presentare il mio libro affiancato al libro che racconta del Grande Maestro Roberto Murolo, suonare i suoi brani al Teatro del Casinò è un grande piacere. Mi sembra di rivivere il passato raccontato e proiettato nel futuro.”

Roberto Murolo Qui fu Napoli

“Mi chiamo Roberto Murolo, sono nato a Napoli, il 19 gennaio 1912, da Ernesto e Lia Cavalli. Sesto di sette figli, sin da bambino mi sono nutrito con le poesie e le canzoni che, nel salotto di casa, mio padre componeva con Libero Bovio, Salvatore di Giacomo, Raffaele Viviani, Ferdinando Russo, Ernesto Tagliaferri. Li ascoltavo incantato ma, quando ho deciso di mettermi a suonare e cantare, ho fondato i Mida Quartet, un gruppo jazz con cui ho girato l’Europa. Soltanto dopo il mio ritorno a Napoli ho imbracciato la chitarra, iniziando a cantare, a modo mio, tutto il repertorio classico napoletano, dalle prime villanelle del 1200 fino agli autori più recenti. Poi, sulla soglia degli ottant’anni, ho avviato un nuovo progetto musicale, fatto di contaminazioni e collaborazioni, che ho portato avanti fino alla fine dei miei giorni qui sulla terra. Quasi tutto è avvenuto tra le mura dell’appartamento di via Cimarosa al Vomero dal quale, forse, non me ne sono mai andato del tutto. Sarrà… chi sa!”. Con la prefazione di Maurizio de Giovanni e con i contributi speciali si Renzo Arbore ed Enzo Gragnaniello.

Il Cantante, autore, scrittore Mario Maglione allieterà l’incontro con alcuni dei brani più intensi della tradizione partenopea durante la presentazione del suo volume: Ove canta o’ Core (De Nigris editore).

Dai vicoli di Napoli ai teatri del mondo, Mario Maglione racconta e scrive per la prima volta la sua storia, non una biografia qualunque, ma un viaggio intimo, tra musica, incontri memorabili e resurrezioni quotidiane. Un libro sincero, poetico e struggente, dove la voce dell’artista si mescola a quella dell’uomo, del figlio, dello scugnizzo e del sognatore.

Tra corde spezzate, promesse mancate e palchi conquistati, Maglione ci conduce nel cuore della canzone napoletana, con la grazia di chi ha vissuto ogni nota sulla pelle.

In chiusura, un racconto breve inedito scritto dallo stesso Maglione — Figlio d’’o viento e d’ ’a voce — che parla ai giovani, ai cantautori, a chiunque abbia scelto la musica come casa e rifugio. Una testimonianza che resta, come certe canzoni: quiete, vere, eterne.

Mario Maglione

Mario Maglione (Napoli, 1954) è tra i più autentici interpreti della canzone napoletana classica. Cresciuto nei vicoli popolari, debutta giovanissimo nei circoli cittadini e negli anni Ottanta inizia un percorso artistico che lo porta in teatri, festival e tournée internazionali, dal Giappone agli Stati Uniti. Discepolo e amico di Roberto Murolo, che lo considerò un degno continuatore della tradizione, ha inciso oltre dieci album dedicati ai grandi autori partenopei, da Di Giacomo a Viviani, con uno stile in cui rigore e passione si fondono. Definito dalla critica “voce vulcanica”, ha cantato nei più importanti teatri italiani, al Maurizio Costanzo Show e in prestigiose rassegne. La sua carriera è un atto d’amore per Napoli, di cui porta nel mondo la poesia e la dignità musicale.

Giovanni Paonessa

Giovanni Paonessa – Napoli 1955. Figlio di un ferroviere, ha trascorso buona parte della sua adolescenza a Mercato San Severino e frequentato il liceo scientifico a Salerno. Su quella tratta, percorsa anche più volte al giorno in autobus, ancora prima che gli spuntasse la barba e che riuscisse a procurarsi dei pantaloni lunghi, si è determinata la sua formazione politica, con la partecipazione alle lotte studentesche e la frequentazione pomeridiana della biblioteca del paese. Sono gli anni del Vietnam, della nascita de “il manifesto”, della presa di coscienza sulla condizione di una parte del mondo del lavoro meno conosciuta e riconosciuta. Nel 1972, rientrato a Napoli ha partecipato attivamente alle lotte dei comitati di quartiere, prima di spostare progressivamente tutta la sua attenzione verso gli stimoli che venivano offerti dal corso di laurea in Sociologia, al quale aveva deciso di iscriversi ancora prima di capire bene di cosa si trattasse, sotto l’influenza di letture “sovversive” (da Pasolini a don Milani) e l’ascolto dei dischi di Fabrizio De André. Negli anni dell’università ha partecipato a diverse ricerche “sul campo”, con particolare attenzione verso la condizione della “classe operaia marginale” e della scomposizione del settore manifatturiero nel nostro Paese e nella Regione. La militanza nel Manifesto e nel Pdup gli ha consentito di vivere dall’interno il travaglio delle formazioni politiche che si collocavano a sinistra del Pci e di partecipare attivamente al movimento del Settantasette. Risulta tra gli autori del libro I non garantiti pubblicato da Savelli nello stesso anno.

Martedì 30 settembre ore 16.30 nel teatro dell’Opera Antonio Preziosi, Direttore del Tg2, presenta:” Leone XIV. La via disarmata e disarmante (Edizioni San Paolo) Partecipa S.E. Mons. Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia Sanremo.