E’ stato inaugurato, stamani, alla presenza di un folto parterre d’autorità il posto di polizia di frontiera marittima al porto di Cala del Forte, a Ventimiglia, che rappresenta un passo decisivo per il potenziamento delle attività di controllo e sicurezza in ambito territoriale, soprattutto per quanto riguarda il rilascio di timbri e short pass a tutto il personale extra-Schengen che sbarca in città e che prima doveva recarsi a Sanremo.
Il dirigente della polizia di frontiera di Ventimiglia, Martino Santacroce
“Il controllo si divide in due parti. Intanto, l’attività di sicurezza per la prevenzione dei reati in generale, che comunque è la nostra mission, come qualsiasi frontiera all’interno dello scalo marittimo di vento. Inoltre, per gli aspetti prettamente specialistici, riguarderà il rilascio dei visti in frontiera, il rilascio degli short-pass per il personale o per l’equipaggio, quando ritengano comunque di scendere a terra, andare in città a Ventimiglia o nelle zone limitrofe per le loro attività quotidiane. In più, ci sarà il timbro Schengen in entrata e in uscita per chi decide di sbarcare in area Schengen o partire da qui, quindi uscire dall’area Schengen”. Gli uffici sono dotati di strumentazioni tecnologiche molto avanzate. “Certo e sono le stesse, che possiamo trovare anche in altri porti o aeroporti, e sarebbe il Sif un strumento che legge i documenti elettronici, quindi fa direttamente i controlli nelle banche dati e velocizza le attività”.
Michele Sole, direttore I Zona polizia di frontiera Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria
“Da oggi è come se il confine si fosse appuntato, fosse arrivato al mare. E da questo momento in avanti ci sarà la possibilità. Diventa una sorta di porta di apertura verso la libertà di movimento. Quindi, non è solo un presidio, come è già stato evidenziato, di frontiera, ma è anche un presidio di polizia di stato, e si muoverà quindi anche con i dettami previsti dalle competenze specifiche, nell’ambito portuale e nell’ambito della città, naturalmente sempre in sinergia con chi opera sul sul territorio”.
Il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro
“Ventimiglia non vuole essere seconda a nessuno. Abbiamo colmato una lacuna importante, un servizio che mancava. Pensate che fino a poco tempo fa tante imbarcazioni rinunciavano ad attraccare in questo splendido porto, per andare più semplicemente a Sanremo o in altri porti della Liguria per le burocrazie legate all’approdo Schengen. Questo è stato risolto grazie alla filiera istituzionale, al ministero dell’Interno, in particolare ho coinvolto il sottosegretario Nicola Molteni e alla polizia di frontiera con tutti i suoi organismi. Siamo riusciti a creare questo ufficio, il Comune ha anche concesso uno spazio, affinché non perdiamo queste occasioni, noi non vogliamo essere più secondi a nessuno. Crediamo che questa città abbia delle grandi potenzialità nel senso di un turismo internazionale. Per farlo bisogna essere attrezzati, garantire servizi, efficienza, grandi opere e infrastrutture e accogliere i turisti, anche facoltosi, che non significa avere solo il proprietario e gli armatori, ma avere tutto l’indotto che portano dando sviluppo economico all’intera città”.
Marco Cornacchia, ad del porto di Ventimiglia
“Tutti i marinai che arrivano con questi grandi yacht e sono extra-schengen, quando scendono dalle barche, devono per forza poter avere un timbro, che può rilasciare soltanto la polizia di frontiera. Qui prima c’era come un muro, non c’era la possibilità di farlo. Quindi, con lo yacht proprio e parliamo di imbarcazioni anche di cinquanta o sessanta metri, dovevano andare fino a Portosole, a Sanremo, comunque un porto Schengen, fare questo timbro e tornare. Questo era molto penalizzante da un punto di vista commerciale per il porto. Invece, adesso abbiamo la polizia di frontiera, che in un attimo piò effettuare tutte queste pratiche”.
La storia del posto di polizia di frontiera
Il 24 settembre 2025 è una data che entrerà nella storia del settore polizia di frontiera di Ventimiglia. Da presidio esclusivamente terrestre, diventa ufficialmente competente anche in ambito marittimo. L’inaugurazione del posto di polizia di frontiera presso il porto di Ventimiglia suggella la conclusione di un processo amministrativo necessariamente articolato, stante l’importanza delle finalità perseguite.
I riflettori si sono accesi su questa importante realtà in divenire il 15 ottobre 2020, con l’approdo del Twiga, l’iconica imbarcazione del principe Alberto II di Monaco, che, ormeggiando a Ventimiglia, ha inaugurato la parte a mare del porto di Cala del Forte. Il settore frontiera di Ventimiglia ha iniziato, allora, a riflettere sulla tipologia di collegamenti marittimi che avrebbero potuto interessare l’area confinaria di competenza ed ha maturato la consapevolezza della necessità di pianificare gli aspetti logistici connessi alle attività di specialità, qualora lo scalo portuale avesse deciso di accogliere collegamenti extra-Schengen.
Primo scoglio, la necessità di disporre, nel comprensorio portuale, di un locale da adibire a ufficio polizia di frontiera, dove poter espletare le attività di specialità. Tuttavia, prima di poter aprire l’ufficio, era necessario avviare le procedure per l’attivazione del valico marittimo extra-Schengen per l’ingresso in territorio nazionale dal porto di Ventimiglia. Dopo l’inaugurazione ufficiale dello scalo marittimo, avvenuta il 2 luglio 2021, il gestore ha formulato al Ministero dell’Interno formale richiesta di inserimento del porto nella lista dei valichi di frontiera marittima. Il giro di boa è stato effettuato dal servizio polizia delle frontiere tra il ministero dell’Interno, che ha concesso il nulla osta affinché la Commissione europea inserisse il porto di Ventimiglia nella lista dei valichi di frontiera italiani.
La Commissione ha accolto l’istanza l’iscrizione ufficiale del porto di Ventimiglia tra i valichi di frontiera extra-Schengen è avvenuta il 15 settembre 2024. Da qui l’inizio di tutte le attività istituzionali di competenza del settore polizia delle frontiere a Ventimiglia in ambito marittimo. Acquisizione su passaporti di timbri di entrare ed uscita dal territorio Schengen, rilascio di short pass, emissione di vestiti transito per il personale marittimo imbarcato e per eventuali passeggeri, nonché lo svolgimento delle attività alternative connesse alla sicurezza dello scalo.
Tale attività è stata temporaneamente svolta presso gli uffici di piazza della Libertà, in attesa di acquisire il locale rispondente alle esigenze operative, individuato in quello che era già stato l’ufficio turistico, ceduto dall’amministrazione comunale. Questo presidio della polizia di stato è stato poi allestito a cura del gestore virtuale che lo ha reso idoneo allo svolgimento delle attività di polizia sulla base del quadro dirigenziale stabilito dal servizio tecnico logistico e patrimoniale di Torino, curando anche l’aspetto dell’identità visiva secondo le linee guida del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e gli aspetti operativi secondo le indicazioni della Direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere, nonché della prima zona Polizia di Frontiera di Torino, dalla quale il settore dipende direttamente. Da oggi il personale specialista della Polizia di Stato opererà in questo ufficio portuale, rispondendo a tutte le richieste di carattere istituzionale, comprese quelle di sicurezza.
Il posto polizia di frontiera marittima è stato dotato di apparecchiature informatiche di alta tecnologia per il controllo documentale e per il rilascio dei visti e si appresta a sperimentare il sistema automatizzato d’ingresso e uscita dalle frontiere esterne, che entrerà in vigore, in tutti gli Stati negli scali marittimi e aerei extra-Schengen, a partire da ottobre 2025. Per le attività aperte al pubblico, l’ufficio sarà operativo nelle giornate e negli orari stabiliti, i quali potranno essere ampliati o modificati in funzione del fabbisogno e direttamente proporzionale allo sviluppo dell’attività del porto.
Per gli aspetti di sicurezza, invece, sulla base dell’analisi del rischio, le unità mobili di frontiera del settore saranno operative tutti i giorni h24 per rispondere alle esigenze di sicurezza del comprensorio virtuale. L’attività operativa è già in netta espansione e la presenza nel porto del posto di polizia di frontiera rappresenta un fattore che favorisce l’approdo di un numero sempre maggiore di yacht, che, come è noto, hanno perlopiù equipaggi extra-Schengen a bordo. In un anno di attività, la frontiera marittima di Ventimiglia ha effettuato controlli su 100 imbarcazioni, verificato nelle banche dati oltre 2.000 membri di equipaggio, di cui 1.500 appartenenti a Paesi Terzi, ha timbrato 500 passaporti in entrata ed uscita dal territorio Schengen, emesso 5 visti di transito e rilasciato 80 show pass.
Fabrizio Tenerelli
GUARDA LA GALLERY (22 foto)





















