POLITICA A VENTIMIGLIA

Il Movimento 5 Stelle contro la chiusura del Centro di Cooperazione di polizia a Ponte San luigi

Il Movimento 5 Stelle chiede le vere ragioni dell’inagibilità dichiarata e il destino dell’immobile di Ponte San Luigi

Il Movimento 5 Stelle contro la chiusura del Centro di Cooperazione di polizia a Ponte San luigi

La sezione ventimigliese del Movimento 5 Stelle si scaglia contro la paventata chiusura del  Centro di cooperazione di Polizia e dogana (Ccpd), del valico frontaliero di Ponte San Luigi, per essere trasferito in locali provvisori appartenenti alla scuola francese di Ventimiglia.

Parliamo di un edificio su cui lo Stato ha speso centinaia di migliaia di euro per ristrutturazioni, nuovi impianti, infissi, arredi, computer e condizionatori – afferma la segretaria cittadina Maria Spinosi -. Appena terminati i lavori, dopo che erano stati persino sostituiti gli infissi negli ex alloggi abbandonati, oggi si decide di chiudere tutto per un pezzo d’intonaco caduto in un appartamento non operativo”.

Per il M5S si tratta di: “Un pretesto assurdo, che non convince nessuno. Ventimiglia perde così un presidio di cooperazione fondamentale tra Italia e Francia, istituito nel 2002 in base all’Accordo di Chambéry, dove operano insieme polizia, carabinieri, finanza, gendarmeria e dogane per contrastare traffici illeciti, immigrazione irregolare e terrorismo”.

Nel mirino c’è il fatto che un “punto strategico del confine”

è “ora abbandonato al degrado”, mentre si investe nel nuovo presidio della polizia marittima a Cala del Forte, di recente inaugurazione. “Una iniziativa positiva, certo – aggiunge Spinosi – ma è paradossale che la città inauguri un nuovo ufficio mentre lascia morire un centro operativo costato milioni. È un modo di gestire il patrimonio pubblico irresponsabile e opaco”.

Il Movimento 5 Stelle chiede le vere ragioni dell’inagibilità dichiarata

il destino dell’immobile di Ponte San Luigi, e se vi siano progetti di dismissione o vendita già in corso. “Ventimiglia – conclude – non può continuare a subire decisioni calate dall’alto, prese nel silenzio e sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini. I soldi pubblici sono di tutti, e chi li spreca deve risponderne”.

Fabrizio Tenerelli