Era andato in località Case Zanin per rimuovere una frana, ma poi si è allungato e anziché tornare in officina, si è spostato fino a Villatella. Per quale quale motivo non è tornato indietro?
Sono ancora molti gli interrogativi dietro il tragico infortunio sul lavoro
che ieri è costato la vita al ruspista del Comune di Ventimiglia, Rocco Trimarchi, 58 anni, abitante in frazione Torri, morto in seguito al ribaltamento dell’escavatore con cui era partito in mattinata. E’ possibile, che qualcuno lo avesse chiamato per un altro intervento, dopo quello della frana?
Oppure aveva semplicemente imboccato una strada diversa?
Ci sarà anche da capire, per quale motivo è partito da solo e se sia morto sul colpo oppure se avrebbe potuto salvarsi qualora qualcuno avesse allertato i soccorsi. Solitamente, chi utilizza mezzi d’opera come la ruspa, deve sempre spostarsi in coppia: vuoi per un malore o per un guasto meccanico, è sempre meglio essere in due. La procura di Imperia ha aperto un’inchiesta e nei prossimi giorni ci sarà l’autopsia.
Il corpo di Rocco si trovava a circa otto metri sotto il livello della strada
mentre la ruspa era molto più in giù nella scarpata, a un centinaio di metri. E’ possibile, dunque, che sia stato sbalzato fuori dal mezzo, il quale, considerata una vistosa ferita alla testa (forse quella mortale), potrebbe averlo colpito, per poi continuare la propria corsa. Sul caso stanno indagando i carabinieri.