Nel Consiglio Comunale di ieri, con i soli voti della maggioranza, è stata approvata una mozione che consente ai consiglieri eletti di “svestire temporaneamente” il proprio ruolo politico per assumere le funzioni operative di Ispettore Ambientale.
Luciano Zarbano: “No ai consiglieri comunali che diventano Ispettori Ambientali”
Nel Consiglio Comunale di ieri, con i soli voti della maggioranza, è stata approvata una mozione che consente ai consiglieri eletti di “svestire temporaneamente” il proprio ruolo politico per assumere le funzioni operative di Ispettore Ambientale.
L’intento – come dichiarato dal consigliere proponente – sarebbe quello di “garantire una verifica puntuale e scrupolosa dello stato del decoro urbano, del rispetto della differenziata e della lotta all’abbandono selvaggio dei rifiuti”, arrivando a “mappare quartiere per quartiere le criticità, dai cassonetti stracolmi agli scarichi abusivi”.
Durante la discussione, il consigliere di minoranza Luciano Zarbano ha sollevato questioni di principio e di merito:
- ruoli confusi: un consigliere comunale ha il compito di indirizzo politico e controllo sull’amministrazione, non di vigilanza operativa sul territorio. Mescolare politica e attività tecnica è un corto circuito istituzionale;
- programmazione fallita: se si sente il bisogno di cambiare le modalità di controllo, significa che ciò che era stato programmato non ha funzionato;
- deresponsabilizzazione dell’amministrazione: coinvolgere i consiglieri, anche quelli di minoranza, non è partecipazione, ma uno spostamento delle responsabilità da chi governa a chi dovrebbe controllare.
Zarbano è lapidario: “Se la macchina non funziona, non è perché mancano consiglieri per strada, ma perché la macchina predisposta si è inceppata.”
Lo stesso vicesindaco, rispondendo in aula, ha ammesso che la figura dell’ispettore ambientale – introdotta nel 2023 e affidata a una società esterna – è stata sospesa per risultati insoddisfacenti. Tuttavia, nella replica al consigliere Zarbano, ha sostenuto che il consigliere-ispettore dovrebbe solo “segnalare chi sporca la città” e che il servizio rifiuti “funziona bene”.
Una versione in contrasto con quella del proponente. Da qui la domanda spontanea: la mano destra sa cosa fa la sinistra?
Zarbano ha poi ricordato che il servizio di raccolta rifiuti già dispone di figure pagate profumatamente per il controllo:
- 2019: Assistente al Direttore per l’Esecuzione del Contratto – 37.500 euro
- 2023: Direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC) – 1.634.589 euro
- Assistente al Responsabile Unico del Procedimento (RUP) – 639.932,82 euro
E conclude con una stoccata: “Dopo tutti questi soldi, tocca ai consiglieri comunali levare le castagne dal fuoco?”
Imperia Senza Padroni continuerà a vigilare affinché il controllo politico non venga trasformato in supplenza tecnica e l’incapacità gestionale non si scarichi sulle istituzioni di garanzia.