Esplode la querelle dopo il Consiglio comunale imperiese, in seguito alla risposta, resa dal vicesindaco Giuseppe Fossati, sugli strumenti di pianificazione urbanistica, con riferimento specifico all’area ex stazione di Oneglia ed Esselunga. La risposta di Alleanza Verdi e Sinistra che difende Lucio Sardi, capogruppo.
«Solidarietà a Lucio Sardi. Fossati “quaglia mannara” per tutti i salti che ha fatto»
«Le parole irridenti e supponenti di Giuseppe Fossati – scrivono da Avs, in riferimento alla pratica per la costruzione di un nuovo supermercato Esselunga – indicano, prima che la qualità dell’assessore, quella dell’uomo. All’autodefinitosi grande esperto di urbanistica Fossati, vorremmo ricordare due semplici cose: riferirsi, per giustificare uno scempio, a un Piano Regolatore approvato quasi trent’anni fa – quando la pista ciclabile era ancora nel grembo degli dei – è segno di scarsità di argomenti e di negligenza, perché da anni Imperia dovrebbe essere dotata di un PUC nuovo, all’altezza non della speculazione edilizia ma del tempo che passa e cambia le condizioni materiali della città e dei suoi abitanti; la valorizzazione di un’area, come da documento della Giunta Capacci, non coincide necessariamente con la costruzione dell’ennesimo supermercato in pieno centro, come sostiene Fossati».
«Possiamo dire – ancora Avs – che tali affermazioni “very hard” rivelano la ristrettezza della sua visione di Imperia, legata soltanto agli interessi economici di pochi, cui vogliamo rispondere anche con una critica politica sul suo modo di agire oltre che di reagire. Troviamo particolarmente sintomatico che tale livello di virulenza e insulto venga da chi, nella giunta Scajola è il componente più esperto e politico, avendo svolto per lungo tempo il ruolo di accanito e duro oppositore. Ricordiamo i suoi giudizi molto netti sulla vicenda del porto turistico, con critiche rivolte a molti degli esponenti (in primis il sindaco) a fianco dei quali oggi siede, senza porsi alcun problema di coerenza. Ricordiamo la facilità con cui Fossati, in vista delle elezioni del 2013, riusciva a partecipare a più tavoli politici sulla composizione delle alleanze. Lo abbiamo infatti trovato prima al tavolo largo promosso dal PD, per poi accasarsi, con un colpo d’ala, nella compagine opposta, che sostenne Annoni. Ne ricordiamo i giudizi molto severi espressi sull’eventuale ritorno in campo di Claudio Scajola che poi, con la consueta destrezza politica nel prendere posizione, decise però di sostenere. Se, fino a questa ultima fase dell’uso dell’attacco denigratorio e dell’insulto verso gli avversari politici avremmo potuto criticare Fossati per essere troppo avvezzo al “salto della quaglia”, ora ci troviamo di fronte a un raro esemplare di “quaglia mannara”».
«Risulta quindi evidente che l’influenza determinata da un sindaco – concludono – che – ancora nell’ultimo consiglio comunale ha trasformato lo strumento delle comunicazioni di inizio seduta in un comizio per attaccare le opposizioni sul tavolo antimafia e che ha risposto a una interpellanza sulle ragioni della mancata presenza del gonfalone del Comune alla commemorazione partigiana del Monte Grande con una invettiva contro l’interrogante – non possa non condizionare, come testimonia l’ultimo intervento di Fossati, il suo vice e “zelig” della politica locale».
L’intervento di Fossati in Consiglio comunale
Nel suo intervento, il vicesindaco, in estrema sintesi, ha sottolineato come il Piano Regolatore sia stato approvato 30 anni fa dalla giunta di sinistra del sindaco Berio e di come gli accordi per la valorizzazione dell’ex sedime ferroviario siano stati firmati dal sindaco Carlo Capacci (alla guida di Imperia dal 2013 al 2018), sostenuto da una variegata coalizione che, oltretutto, comprendeva anche il Partito Democratico.