Vertenza sindacale

Caso “Lastminute”: nessuna ricollocazione in Italia per i lavoratori licenziati. Rabbia a Sanremo

Infruttuoso l'incontro tra le società e i sindacati. Offerte 9 posizioni, ma bisogna trasferirsi in Spagna. Le sigle si rivolgono al MIMIT

Caso “Lastminute”: nessuna ricollocazione in Italia per i lavoratori licenziati. Rabbia a Sanremo

Aggiornamenti dal “caso Lastminute”. Nessuna ricollocazione in Italia per i 67 lavoratori – la maggior parte sanremesi o comunque della Riviera dei Fiori – licenziati da Cruiseland e Pigi, due società riconducibili al noto portale per la prenotazione dei viaggi e alla multinazionale proprietaria, la svizzera BravoNext SA. 

 

Caso “lastminute”: nessuna ricollocazione in Italia per i lavoratori licenziati. Rabbia a Sanremo

Lo comunicano i sindacati Filcams CGIL, Fisascat CISL, e Uiltucs in seguito all’incontro di ieri con le società coinvolte. La vertenza sindacale era partita in seguito alla comunicazione – improvvisa, come avevano raccontato i lavoratori al nostro giornale – del licenziamento collettivo per cessazione dell’attività. Le uniche possibilità di ricollocamento presentate dall’azienda riguardano 9 posizioni (su 67 licenziati), 3 per il customer service e sei per tutta la platea aziendale, ma in Spagna. Una proposta inaccettabile per i sindacati, soprattutto alla luce della solidità complessiva del Gruppo, presente in molti Paesi e con oltre 1000 dipendenti.

 

«I sindacati – si legge in una nota –  hanno definito inoltre insufficiente la proposta di incentivazione all’esodo paventata dalla direzione aziendale, compresa tra le 12 e le 17 mensilità, modulata in base all’anzianità e alle condizioni di fragilità, oltre al preavviso e alle spettanze di fine rapporto. Le tre sigle hanno ribadito con fermezza che ogni uscita potrà avvenire solo su base volontaria, attraverso il criterio della non opposizione al licenziamento. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre nuovamente contestato la vendita del marchio “Crocierissime”, utilizzato dal personale per la gestione delle prenotazioni, un’operazione conclusa senza alcuna tutela per i lavoratori e che, insieme all’assenza di soluzioni in Italia, solleva ulteriori criticità in termini di responsabilità sociale d’impresa e rispetto della normativa».

 

I sindacati passano al Ministero

In assenza di aperture concrete, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno annunciato l’intenzione di attivare il confronto presso il MIMIT, avviando così la fase ministeriale della procedura. «I sindacati – ancora la nota – , nel confermare l’impegno volto alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, continueranno a presidiare tutti i livelli istituzionali affinché vengano individuate soluzioni interne al Gruppo capaci di garantire reale continuità occupazionale sul territorio nazionale».