Una delegazione di Montalto Carpasio sarà, domani,in Lituania a Upyna per partecipare alla cerimonia di presentazione del libro di Nanni Perotto “I bimbi no!” tradotto in lituano. Il volume racconta la tragica fine di Don Stanislao Barktus, deceduto insieme al chierico Mario Bellino salvando dei bambini dalla furia nazifascista, nel Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta.
Montalto Carpasio in Lituania per ricordare Ela figura del scarso te eroe Don Stanislao
Ogni anno, la figura dei religiosi viene ricordata con una commovente cerimonia al Santuario e lo scorso, in occasione dell’ottantesimo anniversario, il sindaco Mariano Bianchi è riuscito a contattare i discendenti di entrambi e farli partecipare alla commemorazione.
Quest’anno, il borgo dell Valle Argentina ricambia il favore, con il professore di religione del Liceo Aprosio e il primo cittadino in trasferta nel paese baltico, accompagnati dalla vicesindaco Antonella Bignone e dal signor Lukas Baltrunas, lituano, residente da molti anni a Montalto, che sarà interprete.
A Montalto, il 17 agosto del 1944 i soldati nazi fascisti uccisero alcuni contadini e poi arrivarono al Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta, dove due sacerdoti avevano in custodia una dozzina di orfani fuggiti da Imperia a causa dei bombardamenti.
Il sacrificio del chierico italiano Mario Bellino e del sacerdote lituano don Stanislao Barktus impedì che ai bambini fosse fatto del male. Testimoni oculari raccontano che Don Stanislao affrontò i soldati tedeschi urlando “I bambini no, lasciateli stare!”. I soldati chiusero i bimbi in chiesa e picchiarono a sangue i due sacerdoti, per poi ucciderli con una raffica di mitra.
Oltretutto, il vescovo della diocesi di Ventimiglia e Sanremo, Antonio Suetta, ha avviato la raccolta del materiale per verificare la possibilità di avviare il processo di beatificazione dei due sacerdoti, riconoscendoli ufficialmente come martiri della Chiesa.
«L’auspicio – comunicano con una nota stampa dal comune – è che questo incontro riesca a far luce sulla vita di Don Stanislao per quanto riguarda il periodo precedente il suo arrivo ad Imperia nella Congregazione di Cristo Re, per conoscere e comprendere il cammino di questo sacerdote che ha sacrificato la sua vita per salvare quella dei bambini che gli erano stati affidati in un paese a lui straniero»