Sia Anima che Generazione Sanremo esprimono la propria contrarietà all’assegnazione della presidenza della Conferenza dei Sindaci al capoluogo, ribadendo che andrebbe attribuita al Sindaco del Comune a cui fa capo il distretto più popoloso.
Conferenza dei Sindaci, Generazione Sanremo contraria alla presidenza al capoluogo
Generazione Sanremo esprime il proprio sostegno alla scelta del Comune di Sanremo di voto contrario alla proposta del CAL relativa alla Presidenza della Conferenza dei Sindaci, ritenendo che essa rappresenti un segnale dovuto a seguito del passo indietro rispetto ai principi sanciti dalla legge regionale 41/2006 e alle esigenze reali dei territori. L’articolo 15, comma 2, della L.R. 41/06 stabiliva infatti che la Presidenza della Conferenza dei Sindaci fosse attribuita al Sindaco del Comune a cui fa capo il distretto più popoloso. Una scelta che rispondeva a una precisa ragione: garantire che le decisioni socio-sanitarie fossero guidate da chi rappresenta la quota più ampia della popolazione interessata.
“Nel solco di questo principio – proseguono da Generazione Sanremo – proprio il Comune di Sanremo aveva richiesto, nel nuovo testo di riforma, l’introduzione di un criterio di voto ponderato, capace di riflettere in maniera più equilibrata il peso demografico dei diversi territori. La proposta avanzata dal CAL, invece, ripristina “prioritariamente” la Presidenza al Sindaco del capoluogo, prescindendo dalla reale distribuzione della popolazione. Una scelta che rischia di penalizzare il nostro comune e il nostro territorio e che contraddice l’impostazione originaria della riforma applicata già dal 2006.
“Sin dall’inizio, la riforma regionale del sistema socio-sanitario è stata avviata senza un adeguato coinvolgimento dei sindaci e dei territori. Non può oggi proseguire seguendo la stessa impostazione: è indispensabile un confronto ampio, che ascolti le esigenze di tutti i Comuni e che mantenga un forte radicamento territoriale.
“Occorre partire da un’analisi concreta dei bisogni, affrontare con decisione la carenza di personale sanitario e garantire che la riorganizzazione non si traduca in un semplice spostamento dei livelli decisionali verso il centro, a discapito dei cittadini e delle comunità locali. Generazione Sanremo continuerà a sostenere la necessità di una riforma equilibrata, partecipata e realmente orientata al miglioramento dei servizi socio-sanitari per tutta la popolazione”.
Anima: “Qualcuno sembra guardare più alle strategie politiche del 2027 che alla tutela dei cittadini”
“La ratio della norma oggi in vigore è chiara: la presidenza della Conferenza dei Sindaci deve essere attribuita al Comune capofila del distretto più popoloso, cioè al territorio dove si concentra la parte più significativa del bisogno sociale e sanitario. È un criterio logico, equilibrato e consolidato, applicato da sempre in Liguria e in molte altre Regioni”.
È questa la posizione espressa da Anima, che conferma il voto contrario all’emendamento proposto dal CAL, ritenuto in evidente contrasto con lo spirito della norma. “L’emendamento – dichiara Ninetto Sindoni, Portavoce di Anima – assegnerebbe automaticamente la presidenza al sindaco del capoluogo di provincia, slegandola da ogni valutazione sulla reale domanda socio-sanitaria. Una scelta che non considera le differenze demografiche né i bisogni effettivi dei cittadini, e che rischia di penalizzare i territori più fragili, in particolare il Ponente ligure”.
Nel modello attuale la presidenza spetta al Comune con il maggior numero di residenti del distretto, un criterio di buon senso: chi amministra la porzione più popolata gestisce anche il carico maggiore in termini di servizi sociali, ospedali, medicina territoriale, liste d’attesa ed emergenze.
“Modificare questo principio – prosegue Sindoni – significa togliere rappresentanza proprio ai Comuni che affrontano quotidianamente le maggiori criticità. Significa spostare il baricentro delle decisioni lontano da chi ha più bisogno di risposte. Lo dimostra anche la spaccatura già emersa nel voto di molti Comuni del Ponente. Su questi temi serve unità, non divisione. Qualcuno sembra guardare più alle strategie politiche del 2027 che alla tutela dei cittadini”.
La richiesta rivolta al Presidente Bucci, alla Regione, e per Sanremo all’Assessore Lombardi e al Senatore Berrino, è chiara: preservare un modello normativo che premi la prossimità, la rappresentanza reale e la coerenza con i bisogni dei territori.
“Mi auguro – conclude Sindoni – che la Regione e i rappresentanti eletti grazie ai voti dei cittadini di Sanremo valutino con attenzione questi rilievi di semplice buon senso. La sanità deve essere organizzata partendo da dove il bisogno è più forte, non attraverso criteri automatici che rischiano di marginalizzare ulteriormente le comunità più deboli”.