Politica

Conferenza dei Sindaci, Zarbano: Più potere al capoluogo vuol dire meno rappresentanza per il territorio

Il consigliere è contrario alla presidenza al sindaco del capoluogo: "tutti i sindaci hanno pari dignità nelle scelte sulla sanità"

Conferenza dei Sindaci, Zarbano: Più potere al capoluogo vuol dire meno rappresentanza per il territorio

“In un sistema sanitario pubblico, che deve rispondere ai bisogni reali delle comunità, ogni sindaco della Provincia di Imperia — dalla città più grande al paesello più piccolo — rappresenta un pezzo fondamentale del nostro territorio. La salute non è un tema che riguarda solo il capoluogo o i comuni con maggior peso demografico: riguarda l’intera popolazione provinciale, soprattutto in un contesto come il nostro, caratterizzato da un progressivo invecchiamento e da un bisogno crescente di servizi efficienti, diffusi e accessibili” così in una nota Luciano Zarbano, consigliere di opposizione del Comune di Imperia.

Più potere al capoluogo vuol dire meno rappresentanza per il territorio

“La sanità è un bene collettivo e indivisibile, e chi la amministra deve farlo con equilibrio, responsabilità e visione. Non va mai dimenticato che il rapporto medico-paziente è prima di tutto un rapporto fiduciario: il bravo medico non cura la malattia, cura la persona. Questo principio dovrebbe guidare anche la governance del sistema sanitario, che deve essere costruita sulla fiducia, sulla collaborazione e sul rispetto reciproco tra istituzioni. Con il via libera al maxi-emendamento regionale, cambiano gli equilibri della futura Conferenza Socio-Sanitaria Provinciale. La presidenza dell’organismo non sarà più in capo al sindaco del distretto più popoloso — come avvenuto finora con Sanremo — ma passerà automaticamente al sindaco del capoluogo, dunque a Imperia.

“Una scelta tutt’altro che neutrale: sposta l’asse decisionale, riduce il pluralismo territoriale e accentra poteri in un momento cruciale per la sanità provinciale. È inevitabile che questo generi discussione, soprattutto tra i comuni che temono di vedere ridotto il proprio peso nella programmazione dei servizi socio-sanitari. Il rischio evidente è che la provincia perda la sua voce corale e si trasformi in una gestione a senso unico, laddove invece sarebbe necessario l’opposto: una governance capace di valorizzare ogni territorio, comprendendone bisogni e criticità specifiche. Per questo motivo il Gruppo Consiliare Imperia senza Padroni afferma con convinzione: la sanità è di tutti, non di uno solo. Se c’è un principio che va ribadito con forza, è questo: tutti i sindaci hanno pari dignità e pari diritto di partecipare alle decisioni sulla sanità. Perché rappresentano comunità reali, famiglie, anziani, lavoratori. Perché la salute dei cittadini non può diventare terreno di scontro personalistico o di calcoli di potere. Un atteggiamento che molti cittadini vivono come un’umiliazione politica, e che pone inevitabilmente interrogativi sulla capacità di ogni singolo sindaco di far valere il proprio ruolo all’interno della provincia.

“Una provincia che invecchia e che soffre già criticità strutturali non può permettersi ulteriori squilibri o centralismi forzati. Serve un confronto serio, rispettoso, aperto. Serve ricordare che la sanità non appartiene a chi governa, ma a chi ne ha bisogno: i cittadini.

“E i cittadini vivono in tutti i comuni, non solo nei capoluoghi” conclude Zarbano.

Anche Sanremo è contraria alla presidenza della Conferenza dei Sindaci al capoluogo